15 Maggio 2024, mercoledì
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Legge di Bilancio: necessari interventi significativi

A cura di Ionela Polinciuc

Con il via libera definitivo del Senato alla legge di Bilancio 2023, approvata dal Consiglio dei ministri il 21 novembre 2022, si conclude l’iter di approvazione da parte del Parlamento.
Per il 2023 la legge di bilancio è pari a 35 miliardi di euro, e contiene risorse destinate a misure contro il caro energia, riforma delle pensioni, interventi in favore delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese.
Tra le principali, il taglio del cuneo fiscale per il 2023, confermato al 2% per i redditi annui fino a 35mila euro e al 3% per quelli fino a 25mila euro; la possibilità, in via sperimentale, di conseguire il diritto alla pensione anticipata a 62 anni di età e con un’anzianità contributiva minima di 41 anni (“pensione anticipata flessibile”); estensione dell’Ape Sociale fino al 31 dicembre 2023; introduzione di un’ulteriore versione per il 2023 di “Opzione Donna”, di cui potranno beneficiare le lavoratrici, dipendenti o autonome, che entro il 31 dicembre 2022 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di 2 anni, a condizione di essere “caregiver”, invalide almeno al 74%, o licenziate/dipendenti da aziende in crisi.

Al riguardo, Aidda riferisce: “Per la natalità necessari interventi significativi su infrastrutture sociali e welfare”
La presidente Giachetti: “Una società dove le donne fanno sempre meno figli è l’ulteriore dimostrazione di come il P non misuri il progresso e il benessere di un Paese”

“Finalmente si inizia a comprendere che la natalità non è solo un problema di scelta femminile, ma riguarda tutta la società. Quindi è positivo l’approccio e l’avvio degli interventi previsti nella Legge di Bilancio, ma è necessario ricordare come solo con un urgente avvio di una profonda trasformazione delle infrastrutture sociali e del welfare si possono vedere degli effetti significativi“.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, commentando la Legge di Bilancio.

“Questo inizio di percorso previsto in finanziaria – continua Giachetti – non può portare da solo un efficace contributo alla risoluzione del problema senza un adeguato piano di investimenti in infrastrutture sociali: nidi, assistenza per gli anziani, cura della salute e in genere tutte quelle attività di cura che fino ad oggi sono state significativamente addossate sulle spalle delle donne”.
“Come Aidda – dice Giachetti – sottolineano che una società dove le donne fanno sempre meno figli è l’ulteriore dimostrazione di come il Prodotto interno lordo non misuri il progresso e il benessere di un Paese e di come la crescita del Pil non sia sufficiente a garantire lo sviluppo umano e sociale. Cambiare o integrare il metro di valutazione del Pil tenendo conto di tutti i possibili indicatori delle conseguenze del valore della produzione in termini di salute delle persone e dell’ambiente, di diseguaglianze e di giustizia, significa cominciare ad operare una profonda trasformazione del modello di sviluppo economico e sociale, nell’ambito del quale la genitorialità possa essere una scelta spontanea e serena che non comporti dolorose rinunce”.

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