27 Aprile 2024, sabato
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Maltrattamenti senza prove: Dalla rubrica A.U.G.E., Avv. Luciana Ruggiero ci risponde

A cura di Ionela Polinciuc

Maltrattamenti in famiglia senza prove, cosa fare?

” Il reato di maltrattamenti in famiglia si consuma generalmente tra le mura domestiche, ed
in assenza spesso di testimoni. Le difficoltà emergono proprio in relazione alla prova del
fatto, considerate le opposte versioni fornite dall’imputato e dalla parte offesa, – per
l’appunto, unici protagonisti dei fatti- , durante il processo. Tale difficoltà emerge
soprattutto in relazione alla prova della violenza psicologica e assistita.
Ed infatti, nel caso della violenza fisica, (si pensi alle percosse, bruciature di sigaretta,
utilizzo di oggetti, lesioni o, nei casi più gravi, alla morte), i fatti di reato possono emergere
dalla denuncia della vittima per le lesioni subite, e dall’analisi dei referti medici predisposti
dalle strutture sanitarie ove la vittima si è recata per le cure.
Negli episodi di violenza psicologica, la pericolosità risiede proprio nella difficoltà di
accertamento e di prova in Tribunale, considerato che essi rappresentano la tipologia più
comune e forse più pericolosa delle condotte maltrattanti, consistenti in insulti, minacce,
ma soprattutto nell’umiliazione sistematica e continua della vittima la quale si trova ad
essere continuamente “sottomessa” dal proprio maltrattatore.
In tali casi, gli episodi violenti (oltre non lasciare tracce evidenti sul corpo) avvengono
infatti, in privato, e spesso le uniche dichiarazioni a sostegno dell’accusa sono meramente
quelle della vittima, con tutte le ripercussioni che ciò può avere in sede processuale.”

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