25 Aprile 2024, giovedì
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Studenti in piazza a Napoli gridano“No Meloni Day” La scuola è un diritto. Vogliamo contare di più”

Studenti in piazza a Napoli gridano“No Meloni Day” La scuola è un diritto.
Vogliamo contare di più”

Dagli inviati: Luigi Rubino ed Antonio Formisano – Anche a Napoli, come in molte altre città d’Italia, gli
studenti sono scesi in piazza per rivendicare i diritto allo studio, all’istruzione, quella giusta, schierandosi
apertamente con un no all’alternanza scuola –lavoro, senza dimenticare il caro alloggi, la carenza dei
trasporti che non fa altro che complicare la vita ai molti studenti che si spostano quotidianamente da un
comune all’altro.
Il corteo composto da circa 7 mila giovani di molte scuole superiori di Napoli, tra cui l’istituto tecnico
Giordani – Striano di via Caravaggio, Avellino, Salerno, Pomigliano ed altri comuni dell’hinterland
napoletano, partito da piazza Garibaldi, ha attraversato il centro cittadino, percorrendo con fumogeni.
slogan contro Confindustria, Valditara, De Luca, la Meloni e striscioni, uno dei quali con la scritta “Non
siamo burattini,” corso Umberto, piazza Municipio, piazza del Plebiscito, dove è stato improvvisato un
breve sit con uno striscione indirizzato al ministro Piantedosi, impegnato in un vertice in Prefettura per
l’ordine pubblico con la scritta: “ “L’accoglienza è un diritto, Piantedosi criminale”
Durante il corteo, significativo il gesto simbolico di alcune ragazze che si sono tinte di rosso le loro mani per
ricordare le giovani vittime degli ultimi mesi durante l’alternanza scuola – lavoro . Altri manifestanti hanno
poi ricordato le vittime della violenza subita recentemente da sei studentesse all’ Università Federico II di
Napoli da parte di un dipendente.
La manifestazione si è poi conclusa sotto un violento acquazzone, davanti alla sede della Regione
Campania, in via S. Lucia, per chiedere all’Assessore regione all’Istruzione l’applicazione dell’articolo 10
della legge regionale sul diritto allo studio che deve essere convocato una volta l’anno e che, come ci ha
detto un esponente del movimento degli studenti , non viene fatta dal 2007. Vogliamo che ci ascoltino e
che sia convocata la confederazione degli stati generali della scuola, perché i problemi non risolti nel
campo dell’istruzione sono tantissimi.

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