20 Aprile 2024, sabato
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Settimana della cucina nel mondo

COMUNICATO STAMPA

Settimana della cucina nel mondo e le prelibate pietanze italiane le più imitate ma anche le
più taroccate e “tradite”.
L’occasione dell’avvio della Settimana della cucina italiana nel mondo, che si celebra fino al 20
novembre, dedicata al tema “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina
italiana per la salute delle persone e la tutela del Pianeta”è un’iniziativa utile – sottolinea la
Coldiretti – per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale e fare finalmente chiarezza sulle
troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali.
E’ capitato quasi a tutti. Infatti circa tre italiani su quattro (73%) in viaggio all’estero per lavoro o in
vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati.
Insomma si fa leva sul prestigio, qualità e varietà della cucina italiana che possiede vibranti
elementi strategici e culturali e si introducono ingredienti che nulla hanno a che fare con la ricetta
originale. Davvero una cosa orribile! Tanti sono i casi. Per fare leva sui turisti ecco che ci sono i
menù “acchiappa turisti”. Si mette nei menù il titolo del piatto italiano ma poi gli ingredienti non
sono quelli giusti. Ad esempio panna al posto del pecorino, la nostra pasta con le polpette che
nemmeno lontanamente ha il sapore e il gusto della nostra, uso di formaggi comuni che nulla hanno
a che vedere con il nostro ed ancora la diffusa e tipica caprese che viene servita con formaggio
industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte. Esempi di piatti traditi. La carbonara
piatto della capitale ma diffuso in tutta Italia– ricorda la Coldiretti – è stata addirittura oggetto di
uno scandalo in Francia dove è stata diffusa una video-ricetta delle farfalle alla carbonara con
panna, uovo crudo, pancetta e pasta stracotta per quindici minuti che ha suscitato indignazione e
pubbliche scuse. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse
uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di
immagine-afferma Coldiretti – nel sottolineare che “l’export del cibo Made in Italy nel 2022
raggiunge la cifra vicino ai 60 miliardi in valore se il trend di crescita del 14% rispetto al 2021 sarà
mantenuto anche negli ultimi mesi dell’anno, secondo i dati Istat relativi ai primi otto mesi
dell’anno.”Le ricette “tradite” nel mondo aprono infatti – sottolinea la Coldiretti – le porte all’
“agropirateria” internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi (circa 2 miliardi per la Calabria) ,
anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi,
favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che
fare con il sistema produttivo nazionale. La classifica dei prodotti più taroccati è ampia: olio
extravergine di oliva, salumi, formaggi, vini, conserve di pomodoro e tanto altro.
Dobbiamo continuare – afferma Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – il percorso di
trasparenza e qualità che fanno la differenza e consentono di essere protagonisti. Difendere il cibo
che produciamo, a livello nazionale e internazionale, è un modo per salvaguardare la nostra salute
e le nostre filiere di qualità, garantendo inoltre il giusto riconoscimento al valore della nostra
agricoltura e della nostra pesca. Prodotti come l’olio extravergine d’oliva, gli ortaggi e la frutta
ottenuti grazie alle numerose biodiversità presenti in Calabria, i formaggi, la carne e i salumi, il
miele nonché il pesce locale, sono alcune eccellenze che identificano la nostra regione, per le quali
la maggior trasparenza permetterà una piena valorizzazione rispetto alla concorrenza sleale dei
falsi Made in Calabria: prodotti che non possono competere con i nostri in freschezza e qualità”.
Un “mare” di contraffazioni – conclude -che purtroppo arriva in modo copioso: anche questi sono
percorsi di legalità di cui la Calabria ha bisogno”.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

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