26 Aprile 2024, venerdì
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La trappola della droga dilaga sui minorenni

A cura di Luigi Castiello


Alcuni mesi fa in parlamento si è discusso sull’uso delle droghe, evidenziando una crescita esponenziale dei consumi di droga soprattutto da parte di minori.
Dopo il lockdown, il periodo estivo contestualmente all’apertura dei locali, ha portato sulla strada molti giovani, restati a lungo in astinenza forzata, evidenziando una drammatica crescita dei consumi di droga, specie tra i minorenni, e un trend crescente di morti, gli addetti ai lavori la chiamano la strage silenziosa.
Le forze di polizia riferiscono: c’è un mercato delle droghe che, da anni si muove in un’unica direzione: “il mass market”, un mercato di stupefacenti accessibile a tutti, soprattutto a ragazzi con scarsa disponibilità di soldi, ai fini di reclutare il maggior numero di clienti possibili.
La produzione in laboratorio di droghe sintetiche poi offre possibilità pressoché infinite ed è meno costosa. La situazione socio-economica che si sta generando nel paese, in conseguenza alla pandemia, ed al conflitto in Ucraina, potrebbe accelerare questo percorso infatti, i numeri degli anni scorsi sono quasi raddoppiati.
Oltre alle droghe, non bisogna trascurare il problema dell’alcool; alcuni psichiatri affermano che questa sostanza è l’antitesi all’uso delle sostanze stupefacenti.
Si deve evidenziare che le droghe in fondo, non sono il problema, ma bensì sono la conseguenza di un disagio personale, familiare e sociale che porta i ragazzi a ricorrere alle droghe per sentire qualcosa, oppure per non sentire nulla.
Il problema non si pone quando il ragazzo uscirà dal tunnel ma, “come lo farà” e che devastazione porterà con sé, quali e quante tracce lascerà nel contesto familiare, affermano gli specialisti del settore.
Attualmente ci sono delle comunità, che attraverso dei percorsi collaudati riescono a risolvere molte problematiche inerenti alla dipendenza delle droghe per gli adulti, ma per i minori c’è ancora molto da fare, la ricetta per il futuro di questi ragazzi è ancora un mistero.
Bisogna che la politica investa creando, “Poli Educativi” con specifiche attività ludico- sportive, che consentano soprattutto l’integrazione di ragazzi in condizioni di disagio sociale,(soprattutto nelle periferie delle grandi città), creando attività dove i giovani possano acquisire il rispetto delle regole.
Serve restituire loro nuovi orizzonti e progetti seri e concreti, perché il loro problema non è solo sanitario, ma è soprattutto socio-esistenziale.

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