26 Aprile 2024, venerdì
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Avv. Marco Guaglianone:” La gente appare preoccupata di un possibile aumento della criminalità, dovuta proprio al possibile ridimensionamento del fenomeno del RDC”


A cura di Ionela Polinciuc


La vittoria della coalizione di centrodestra guidata da Fratelli d’Italia alle elezioni politiche di domenica scorsa è assodata e il rischio di una possibile abolizione del Reddito di Cittadinanza assume una forma più concreta.
L’abolizione del Reddito di Cittadinanza potrebbe essere discussa già nelle prime settimane di vita del nuovo Governo, è quanto si apprende dalle dichiarazioni di alcuni esponenti di punta di FdI come La Russa e Lollobrigida. L’alternativa è una riforma che separi lo strumento di contrasto alla povertà da quello di promozione delle politiche attive.
Al riguardo, abbiamo intervistato l’Avv. Marco Guaglianone
I risultati delle elezioni politiche, mostrano la schiacciante vittoria della coalizione di centrodestra, un esito che potrebbe avere ripercussioni importanti sul reddito di cittadinanza, il cui destino è stato al centro della campagna elettorale?
In effetti si è verificato quanto ormai da lungo tempo era nell’aria. Il momento storio è veramente difficile e purtroppo temo che di qui a breve peggiorerà ulteriormente. Le ragioni in parte le conosciamo, guerra ecc, ma in larga parte io ritengo siano prodotto di becera speculazione, specialmente per quanto afferisce i prodotti energetici in generale e beni di consumo che nulla hanno a che vedere con gli aumenti di gas, energia elettrica o guerra. Il popolo Italiano non è stato soddisfatto dagli interventi a macchia di leopardo posti in essere dal Governo Draghi per tamponare qua è la, ma io credo fortemente che vi era già un serpeggiante senso di sfiducia negli italiani in che ci ha governato da molti anni.
Era scontato che succedesse questo. Ci sono grandi aspettative dalla coalizione di centro destra, ma purtroppo non credo verranno soddisfatte, nemmeno per loro incapacità o volontà, ma perché è la condizione europea globale che non consente, allo stato, di porre argini definitivi.
Negli ultimi due anni è stato proprio questo il tema più controverso, secondo Lei dobbiamo aspettarci all’aumento della criminalità?
Il reddito di cittadinanza è stato il cavallo di battaglia di entrambi i poli politici. Destra e sinistra ed in particolare del movimento 5 Stelle. Io ritengo che proprio in tema di reddito di cittadinanza ci sia stata una voluta disinformazione demagogica e populista da un lato e di farlo apparire quale causa dei mali dell’Italia dall’altro. In realtà il M5S si vanta, politicamente di aver istituito il RDC il che non è nemmeno del tutto vero. Loro hanno creato un progetto, forse anche giusto nelle intenzioni, ma assolutamente sbagliato nelle modalità applicative, su di un preesistente sistema di aiuti alle persone veramente bisognose chiamato Reddito di Inclusione. Proprio perché il sistema già prevedeva questo intervento economico in favore dei più indigenti, io non credo che il centrodestra rivoluzionerà il sistema, come profetizzato da tanti. Il sistema dal RDC certamente ha bisogno di essere profondamente rivisto, perché per i più oggi, in un momento di grave difficoltà economica, è inaccettabile che vi sia chi percepisce quasi uno stipendio senza lavorare e anche, pochi credo, permettendosi il lusso di non accettare una proposta di lavoro. Io non credo proprio che il centro destra voglia rivoluzionare un sistema che ormai ha creato anche un diritto quesito, rendendosi impopolare ai tanti percettori, legittimi o meno, specialmente in Campania o al sud in generale ove sono notorie la difficoltà lavorative, ma anche purtroppo vi è un dato culturale di assistenzialismo incarnito da quesì un secolo di storia, o forse anche prima. In tanti, anche sulla scorta della propaganda elettorale, si preoccupano che una nuova modalità applicativa del RDC, che sicuramente priverà, alcuni non meritevoli, dello stesso .
La gente appare preoccupata di un possibile aumento della criminalità, specialmente nelle aree del sud Italia , dovuta proprio al possibile ridimensionamento del fenomeno del RDC. Orbene, dalla mia esperienza di oltre 40 anni di avvocato penalista, devo dirti che il numero di chi delinque per necessità reale è veramente esiguo. Senza impelagarci in un discorso sociologico , io credo che non è certo l’erogazione a pioggia del RDC che combatte la criminalità, ma ben altri interventi di natura strutturale e culturale.
Sarebbe veramente la resa del sistema se per evitare che si incrementi la criminalità lo stato erogasse danaro così. Quindi in realtà , io credo , questo sia un falso problema utilizzato solo per campagna elettorale o per velata minaccia da chi non vuole rimboccarsi le maniche ne perdere il RDC.
Ad una prima analisi dei risultati delle elezioni, una completa abolizione del reddito di cittadinanza appare improbabile?
In conclusione ritengo che si andrà verso una riproposizione del RDC che però nella erogazione sarà più attenta ai soggetti effettivamente meritevoli e che cercherà di porre argine alle disfunzioni del sistema che hanno generato anche un senso di rancore nei confronti degli illegittimi percettori nell’animo di cittadini che con le loro tasse finanziano, anche il RDC.

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