26 Aprile 2024, venerdì
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Esperienza di una studentessa in Erasmus: racconto da brividi

A cura di Ionela Polinciuc

In Erasmus si ha contatto con una cultura nuova, fatta di storia, nuove città, profumi e gusti diversi, piatti tipici locali ed un modo di vivere il tempo diverso dal tuo. La cosa bella è essere capace di uscire dal proprio guscio di abitudini, mettersi alla prova ed adeguarsi alla vita locale.

Una studentessa, in Erasmus a Granada, ci ha mandato un racconto da brividi.

Sceglierei Granada altre mille volte:

” Un anno fa, passavo la mia prima notte a Granada ( in Erasmus). Ricordo di essere arrivata in ostello stanca dopo essermi trascinata dietro dei bagagli giganti sotto la pioggia, sulla salita del Realejo. Ho fumato una sigaretta sul balconcino super stretto, mi sono fatta dare una mappa e sono uscita perché tempo un’ora e quella stanza mi aveva già dato la claustrofobia. Mi sono seduta a un tavolo per cenare , e un momento di preoccupazione, ansia e inquietudine è stato subito spazzato via dai sorrisoni dei camerieri e da un trio di clienti che ha iniziato a suonare del flamenco al tavolo accanto al mio.
Arrivi in un posto nuovo piena di paure e di speranze, la maggior parte del tempo all’inizio non sai nemmeno cosa stai facendo, non parli una parola di una lingua, non conosci nessuno, eppure lo fai. Continui a fare, sempre in movimento, costruendo quella che diventa a poco a poco la tua nuova vita.
E non te ne accorgi nemmeno quando poi arriva il momento di tornare, col cuore gonfio di emozioni e il cervello in fiamme. E non puoi fare a meno di domandarti: cosa è cambiato? Un momento stavo facendo le valigie per partire verso una città sconosciuta, e dopo un tempo che mi è sembrato pochissimo stavo inviando pacchi pieni dei miei vestiti, delle cose con cui avevo arredato la mia stanza. Stavo impacchettando mille ricordi e tornando a casa. Ebbene cosa è cambiato ?
La persona che parte non è mai la stessa che torna. Quindi direi che cambia tutto.
Ho conosciuto persone fantastiche che con me condividevano sogni, illusioni, risate, sbronze e mal di testa, persone che sono diventate la mia casa. Ho conosciuto persone con le quali all’inizio non sapevo nemmeno come esprimermi, non le capivo e presumibilmente loro non capivano me…pensate che meraviglia, continuare ad uscire con qualcuno per il piacere di condividere semplicemente tempo insieme! Questi regali non potrà mai farmeli nessuno e nessuno potrà portarmeli via.
Ho viaggiato in lungo e in largo per posti che credetemi…mi fanno pensare che proprio non voglio perdermi nemmeno una briciola di questo mondo. Ho respirato una vita che è passione, musica , spensieratezza e magia. Mi sono innamorata delle strade di una città, dei suoi tramonti, dei negozi arabi colorati sotto casa.
E ultima cosa, ma non per questo meno importante..ho capito che se vuoi e se ci credi,puoi fare tutto ciò che vuoi. Puoi tirare fuori tutta la forza e la grinta necessarie!
Cambi il modo di guardarti intorno. Ed è stranissimo quando poi devi andartene perché sai che stai tornando a casa…ma stai anche lasciando casa. Sai che una parte di te resterà li per sempre, e che presto tornerai a trovarla per scoprire quanto un posto..abbia cambiato te stessa.
Grazie a ogni persona che ha contribuito a rendere questa esperienza speciale, grazie alle notti passate a parlare, grazie alla signora che non parla l’italiano e deve indicarmi la strada , agli artisti di strada, di gipsy plaza con i quali ho giocato, ai pomeriggi sotto al sole a fare cariocas , al caldo cocente…madonna quando caldo fa ! E al freddo, perché anche quello non scherza…grazie alla neve con solo un giacchetto di pelle addosso. E alla moda andalusa che mi ha offerto uno di quei giacconi di lana super pesanti con cui sono corsa in facoltà e con cui ho fatto la siesta sul divano. Grazie a questa città meravigliosa che non dorme mai..a parte in agosto e nell’ora della siesta. Grazie alle tapas che mi hanno fatto bere pure l’acqua dello scarico e che mi hanno fatta diventare una polpetta grassa e rotolante . Grazie al bancomat che non mi dava i soldi…e alla gente che me li prestava! Alle corse all’ultimo secondo per vedere un concerto! A chi mi ha organizzato cene super fighe! Alle feste con boa pelosi intorno al collo..!A tutta la dolcezza provata,verso luoghi e persone.
Alle fughe dai proprietari di casa bardata e con gli occhiali da sole perché ero in ritardo di 20 giorni per pagare l’affitto. Al coinquilino spagnolo che canta canzoni di flamenco a squarciagola sotto la doccia.
Grazie al mio zaino !
Grazie al sistema educativo spagnolo che mi ha obbligata a umiliarmi di fronte a una classe di universitari con esposizioni e performance un po’ imbarazzanti.
Grazie a tutto quello che ha reso la mia vita un incanto che non voleva farmi tornare indietro !
Buon anniversario Guapa

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