19 Aprile 2024, venerdì
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Dott.ssa Letizia Giorgianni:”La crisi di credibilità in politica è cresciuta negli anni sotto l’usura di promesse non mantenute”

A cura Ionela Polinciuc

Si avvicinano le elezioni politiche del 25 settembre e le ultime rilevazioni dei sondaggi, sono comunque statistiche provvisorie.
L’unica cosa certa è che gli italiani sono stanchi di farsi affascinare da facili promesse, spesso non mantenute.
Al riguardo, abbiamo intervistato la Dott.ssa. Letizia Giorgianni.


La politica vive una profonda crisi di credibilità. Quali sono le ragioni che l’hanno indotta a candidarsi in un momento così difficile?

La crisi di credibilità in politica è cresciuta negli anni sotto l’usura di promesse non mantenute, provvedimenti insoddisfacenti, uno scollamento spaventoso tra politica e bisogni reali dei cittadini.
Disoccupati, precari, ma anche chi ha visto il peggioramento della sua situazione economica rappresentano la maggioranza dell’esercito del non-voto, della non partecipazione. E questo non avviene per caso. Lo scarso interesse delle categorie più fragili per la politica riflette lo scarso interesse della politica per chi invece avrebbe necessità di maggiori tutele. L’ho vissuto sulla mia pelle durante il crac delle banche del centro Italia, quando migliaia di risparmiatori vennero ingiustamente azzerati di tutti i loro risparmi da un provvedimento governativo. Lì trovai la forza e la determinazione di impegnarmi in prima persona per rimediare a questa profonda ingiustizia che riguardava anche la mia famiglia ed incredibilmente sono riuscita a riottenere il rimborso per queste persone; da semplice cittadina, fuori dalle stanze dove si prendono le decisioni, perché è proprio dalle situazioni difficili che a volte nasce la giusta determinazione, la forza per combattere profonde ingiustizie. Oggi la situazione non mi appare tanto diversa dalla condizione vissuta da tutte quelle famiglie private dei propri risparmi, vorrei poter tornare ad essere utile, avendo anche maggiori strumenti per poterlo fare.

Il popolo non crede più alle promesse spesso non mantenute. Cosa ritieni che si possa fare per recuperare una diversa opinione nei cittadini?

La politica vive questa fase perché da decenni ormai manca completamente di una visione di sistema. Basta vedere quello che è successo con la pandemia, dopo aver istituito una commissione d’emergenza per tappare tutte le falle di una sanità lasciata allo stremo, finita l’emergenza la rete sanitaria è stata lasciata alle solite difficoltà.
La politica troppo spesso è affetta da quella scarsa lungimiranza che poi la porta a trovare sempre soluzioni emergenziali, capaci solo di tamponare il problema, non certo risolverlo. Siamo il Paese dei Bonus, ad esempio, quelli per fronteggiare gli effetti economici negativi, quelli che servono per riscuotere un consenso politico immediato ma che non risolvono il problema alla radice. Ed è proprio questo ad aver portato al malcontento che stiamo vivendo. Per risolvere veramente le questioni più importanti occorre trovare soluzioni ragionate e coraggiose.
E Fratelli d’Italia ha un programma di governo con una sua visione di sistema. Tra l’altro sono tra le persone che ha avuto la fortuna di vederlo nascere, lavorando al Gruppo Studi di questo partito. Si tratta di un progetto vivo e concreto, scaturito da una chiara visione per il futuro dell’Italia. Sono profondamente convinta che se riusciremo ad attuare questo programma i risultati saranno tangibili.

Quali sono gli aspetti che ritiene più delicati e su quali punti ritiene che il suo partito debba concentrare maggiormente l’attenzione?

Le elezioni vanno a coincidere in un momento di profonda incertezza per il nostro Paese. Ci troviamo di nuovo di fronte nuove emergenze che rischiano di minare la tenuta economica e sociale del nostro Paese.
La prima emergenza riguarda la corsa che il prezzo del gas e dell’energia ha ripreso senza freni sulla base della tensione che il presidente russo Vladimir Putin sta provocando a tutta l’Europa. I nuovi rialzi stanno portando fuori controllo i costi di produzione di molte filiere manifatturiere, non solo di quelle maggiormente energivore. Le aziende riaprono senza riuscire a fare, in questo momento, programmi produttivi affidabili. Senza misure immediate, dopo i mesi della pandemia rischiamo di trovarci di fronte a un baratro produttivo.
La prima cosa da fare è quella di intervenire immediatamente togliendo intanto l’iva, in questa situazione lo Stato non può guadagnare dalle bollette. Occorre poi azzerare l’iva anche sui beni di prima necessità.
Fondamentale poi ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità, ed infine occorre investire in crescita e lavoro, il vero e l’unico antidoto alla povertà.

Pensa che insieme al suo partito si possano costituire bagagli utili per affrontare le sfide del futuro politico?

Lo credo fortemente. Fratelli d’Italia è l’unico partito che ha avuto la coerenza di non rinnegare mai le proprie idee e la propria visione del Paese. A mio avviso questa è la base per raggiungere l’obiettivo. Sappiamo bene che la sfida che ci troviamo di fronte è complessa, come sappiamo che ci aspettano anni difficili che solo un governo legittimato dal voto popolare potranno portare l’Italia fuori dalla crisi in cui è stata trascinata da una politica miope e irresponsabile.

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