Ebbene sì, e non è neanche un’ipotesi così improbabile. Capita spesso, specialmente per chi non è del settore, di provare a leggere una pronuncia e non capirci quasi nulla. Nella maggior parte dei casi il motivo sta nel fatto che il linguaggio tecnico della giurisprudenza spesso richiede un «traduttore» capace di spiegare in parole semplici quello che viene deciso in Aula, altre volte invece – come nel caso giunto di recente in Cassazione – è perché l’organo giudicante sbaglia a scrivere.
La Corte di Cassazione si è, infatti, trovata a verificare Cort. Cass. n. 20506/2022 l’operato approssimativo dei giudici della Commissione Tributaria Regionale che, nel testo di una sentenza, avevano ripetutamente commesso errori legati ad un presunto copia e incolla da altre sentenze. Un lavoro talmente maldestro che i giudici di legittimità hanno dovuto annullare la pronuncia.
Può una sentenza essere annullata perché scritta male?
