23 Aprile 2024, martedì
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Marmolada, recuperata la decima vittima. Resta ancora un disperso

I soccorritori hanno recuperato altri resti delle vittime sotto la frana della Marmolada.

A quanto risulta, apparterrebbero ad una decima vittima.

Il bilancio è quindi di 10 vittime ed ancora un disperso.

“Il bilancio di questa tragedia è pressoché definita: ci sono undici persone tra i deceduti e i dispersi. Ad oggi l’identificazione degli otto deceduti riguarda tre veneti identificati e una trentina. Dei feriti, sette (tre dei quali in Veneto) sono ancora in ospedale e un paio sono gravi”. Così, il governatore del Veneto, Luca Zaia, all’arrivo al centro operativo dell’Aiut alpin di Canazei. Il conteggio di 11 è riferito verosimilmente al fatto che alla vittima ancora senza nome vengono attribuiti i resti di una persone che era invece nel conteggio dei dispersi: di conseguenza il computo totale passa da 12 a 11.    

“I signori tedeschi feriti che sono a Feltre e Belluno ci fanno ben sperare. Sulla situazione di Treviso, sto parlando del paziente in terapia intensiva (il trentino Davide Carnielli, ndr), ci sono degli aspetti, è delicata perché ci sono aspetti neurochirurgici e cardiochirurgici con politraumi: un trauma cranico importante e un trauma toracico. Ci sono due team operativi e il personale sanitario è concentrato su questo paziente e viene fatto l’impossibile con le cure e speriamo che se ne venga fuori”. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, parlando con i giornalisti a Canazei. Altri quattro feriti sono invece ricoverati in Trentino. “Questa è una ferita non solo di questo territorio ma dell’Italia intera, questa tragedia interroga le nostre coscienze. Dobbiamo riflettere perché abbiamo un’Italia bellissima ma fragile”. Lo ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, parlando al Centro di coordinamento dei soccorsi. “Il 94% dei Comuni è a rischio idrogeologico – ha aggiunto Casellati – dobbiamo investire di più in prevenzione e mettere al centro delle nostre politiche il territorio e impiegare più risorse, mettendoci d’accordo con enti locali e regioni e monitorare i nostri territori mettendoli in sicurezza. Dobbiamo investire di più perché il Paese ha bisogno di un casco protettivo”.

La riduzione del ghiacciaio della Marmolada dal 1880 al 2015 in 16 secondi.

Nel corso di una ricognizione ‘vista udito’ sul luogo del disastro in Marmolada sono stati ritrovati, seppur non in numero elevato, anche resti di escursionisti. Lo apprende l’ANSA da fonti investigative. Inoltre, sempre a quanto si apprende, dovrebbero arrivare già domani mattina i primi rusultati dal Ris di Parma, che dovrebbe ricondurre tutti i reperti sia organici che tecnici alle vittime. La fase successiva sarà invece comparare questi Dna con quelli prelevati ai parenti per dare un nome ai corpi ancora non identificati.

Domani mattina una squadra di ricerca interforze “vista e udito” tornerà sull’area interessata dal distacco del ghiacciaio della Marmolada. Lo ha fatto sapere in conferenza stampa il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Le operazioni si svolgeranno con le stesse modalità utilizzate oggi. “Nella mattinata di domani si proseguirà con le operazioni di ricerca con le stesse modalità attuate oggi. Sì inizierà alle 6.15 con la squadra sul posto e si proseguirà fino alle 9 circa, a seconda delle condizioni e delle temperature”, ha spiegato Fugatti. La squadra sarà formata sempre da 14 persone operative, sulla base di un calcolo di rischio, è da due con funzione di sentinelle. Vi sarà un avvicendamento di alcuni componenti della squadra.

Anche altra attrezzatura tecnica, verosimilmente riconducibile a persone date attualmente per disperse, è stata ritrovata questa mattina in Marmolada dai soccorritori impegnati dall’alba di questa mattina nelle operazioni sui detriti del seracco crollato domenica.

Una squadra interforze e altamente specializzata ha infatti condotto un sopralluogo “vista e udito” per cercare eventuali tracce non ancora individuate dai frequenti sorvoli di droni ed elicotteri. Dopo un briefing verso le 5, gli operatori si sono spostati sulla montagna, dove stanno ancora operando. Si tratta di un intervento particolarmente rischioso, dato che una parte della calotta interessata dal disastro, grava ancora sul pendio sottostante.

Si sta intervenendo anche con i cani. Questa notte ha piovuto, quindi il terreno è stato “pulito” da polvere e pietrisco, la temperatura si è abbassata, il cielo è terso e non c’è vento, condizioni meteo ideali per la ricognizione sul posto con un minimo di sicurezza in più per gli operatori. 

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