25 Aprile 2024, giovedì
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All’Inter è sbocciata la … Primavera

a cura di Luigi Rubino

All’Inter, quest’anno è sbocciata la… Primavera. L’Under 19 nerazzurra, battendo in finale al “Mapium Stadium” di Reggio Emilia la Roma per 2 a 1, si è aggiudicata il decimo scudetto nel campionato Primavera 1,  il primo conquistato con Christian Chivu in panchina. Il successo arriva quattro anni dopo il tricolore vinto con Stefano Vecchi allenatore.

La vittoria- scudetto dei giovani nerazzurri per 2 a 1 è arrivata nel primo tempo supplementare, dopo che i tempi regolamentari si sono chiusi in parità sull’ 1 a 1, grazie ad una prodezza dell’estroso e promettente attaccante bulgaro Nikola Iliev, classe 2004, bravo a destreggiarsi in area e superare con un preciso tocco il portiere giallorosso.

                                                                       I meriti della vittoria

Il merito della conquista – scudetto, quello della stella, certamente, spetta a tutti. Ad iniziare dai dirigenti per finire all’ultimo dei componenti della rosa. Il responsabile tecnico del Settore giovanile Roberto Samaden, che lavora da anni nella società nerazzurra,  non ha dubbi: “ Abbiamo vinto con ragazzi classe 2004 – 2005 e con elementi che indossano questa maglia dall’età di 7 anni.  Aver conquistato questo scudetto  –  prosegue Samaden – è la dimostrazione che il lavoro c’è.

La stella l’anno prossimo la vedremo sulla maglia? Stella o non stella – risponde il dirigente nerazzurro – importante che abbiamo la maglia dell’Inter addosso e che ci guida Facchetti con la sua immagine al campo sportivo. Per noi è un motivo d’orgoglio.”

Vincere lo scudetto non è mai stato quest’anno nei programmi dell’Inter e quindi la vittoria dei ragazzi nerazzurri ha sorpreso un po’ tutti e soprattutto mister Chivu che tuttavia ha saputo lavorare alla grande, plasmando, nel giro di pochi mesi, un gruppo di qualità con tanta voglia di vincere, affermarsi, migliorarsi di partita in partita, inanellando così una serie di risultati utili consecutivi.

L’Inter ha incominciato a recuperare i colpi persi all’avvio del campionato, a partire da metà febbraio per poi non fermarsi più fino alla vittoria finale, quella dello scudetto contro la Roma.

Basti ricordare il sonante 3 a 0 inferto alla Juventus in trasferta con le reti di Hoti, Jurgens ed Abisso, il successo nel derby dell’andata sul Milan per 2 a 1, il doppio 4 a 0 contro Pescara e Genoa lontano da casa fino al pareggio ( 3 a 3) in semifinale contro il Cagliari, che ha aperto la strada della finale scudetto tra i nerazzurri e la Roma, che ha concluso in testa alla classifica il campionato.

                                                                     Attacco atomico

Sono 65 le reti complessive messe a segno dai ragazzi di Chivu in tutto il campionato, fino alla vittoria finale contro la Roma. Trentasette i gol subiti.  I successi dei nerazzurri sono stati 19, compresa la finale, 7 sono stati i pareggi, incluso quello della semifinale play off con il Cagliari e soltanto 6 le sconfitte.

                                                                    I  bomber – scudetto

Il capocannoniere della squadra, fattore insolito, non è un attaccante, ma il centrocampista, con il vizietto del gol, classe 2004, Cesare Casadei. Sono ben 15 le reti messe a segno quest’anno dal ragazzo ravennate. L’ultimo  ed importante dei suoi gol,  il promettente Casadei lo ha realizzato di testa che sembra ormai la sua specialità, nella finale contro la Roma,  su preciso cross del validissimo Francesco Carboni.

A lui è stato assegnato il premio  “Piermario Morosini” quale migliore calciatore della fase finale del Campionato Primavera 1 Trofeo “Giacinto Facchetti” 2021/2022.

Un giusto riconoscimento ad un ragazzo con grandi qualità tecniche ed agonistiche che sembra destinato ad un grande futuro che si spera, per  tutto il sodalizio nerazzurro e i suoi tifosi,  possa avvenire con addosso la maglia nerazzurra della prima squadra.

Tra gli altri goleador della squadra merita di essere menzionato il bulgaro classe 2004 Nikola Iliev che entrato più volte dalla panchina, ha realizzato 7 reti in campionato più un’altra, quella decisiva, che ha consentito all’Inter dei giovani di vincere lo scudetto contro la Roma.

Insieme a lui, però non vanno dimenticati gli utili e preziosi contributi dell’altro bomber nerazzurro,  l’estone Oliver Jurgens, classe 2003 e del polacco Jan Zuberek, classe 2004, e di altri ancora come Peschetola, i fratelli Carboni, Francesco e Valentin, quest’ultimo classe 2005, un’anno più grande rispetto al primo ed entrambi già convocati in questa stagione per uno stage con la maglia della Nazionale argentina più  il promettente centrocampista Sangalli che in più di un’occasione è stato convocato da Inzaghi in prima squadra.

                                                              La difesa quasi di ferro

La retroguardia nerazzurra ha chiuso il campionato subendo 37 gol, risultando alla fine, insieme alla Roma, una delle migliori difese del campionato. Da elogiare in blocco tutti i componenti, partendo soprattutto dal portiere Rovida ( classe 2003), elemento dotato di grande senso della posizione e che dato tanta sicurezza tra i pali soprattutto ai suoi compagni di reparto, tra cui i validissimi Zanotti, Silvestro, Hoti e Moretti.

                                                         La saggezza di mister Chivu

Non c’è dubbio che i meriti del successo sia anche suo, di mister Chivu, eroe del “triplete” con la maglia dell’Inter targata Mourinho. Proviene dall’Under 18 nerazzurra ed è passato ad allenare la Primavera, solo quest’anno, prendendo il posto di Armando Madonna, dimostrando subito di saperci fare con i ragazzi, guidando con pazienza e dedizione il gruppo, infondendo loro tanta voglia e felicità. Determinante è stato per il successo nerazzurro  sia il modulo, quel suo 4-3-1- 2, attivato nel corso delle partite e i giusti cambi a gare in corso.

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