Ad oggi non ci sono segnali di siccità ma bisogna pensare al futuro. Sono 8mila gli ettari che si possono recuperare alla coltivazione delle materie prime.
Sulla scorta di un monitoraggio effettuato e incrociando le dita ad oggi – riferisce Coldiretti Calabria in occasione della giornata Mondiale dell’acqua indetta dalle Nazioni Unite– nella nostra regione non ci sono segnali preoccupanti di siccità, come invece si riscontra nel nord dove c’è allarme tra gli agricoltori che proprio all’inizio della primavera non hanno acqua sufficiente per far crescere le coltivazioni. Certamente -precisa – non bisogna cullarsi sugli allori ma occorre continuare, come stanno ben facendo i Consorzi di Bonifica, a preservare l’acqua per i periodi siccitosi. “Conservare la risorsa idrica –afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – è una scelta decisiva per la nostra regione poichè l’irrigazione e’ essenziale per il nostro sistema agricolo basato anche sulle colture specializzate. Ricordo – aggiunge – che la Calabria è la sesta regione italiana per produzione ortofrutticola e ampliare, migliorare l’irrigazione vuol dire non solo incrementare la qualità dei prodotti agricoli, ma la ricaduta ambientale di un uso produttivo della risorsa acqua, dalla cui disponibilita’ gia’ oggi dipende il’76% del made in Calabria agroalimentare. Gli impianti irrigui gestiti dai Consorzi di Bonifica e Irrigazione sono obsoleti e – prosegue – molteplici sono i fattori di convenienza degli investimenti anche perchè, la presenza dell’irrigazione incide significativamente sul valore del terreno, introducendo una differenza fra irriguo e non irriguo e poi: motivi Patrimoniali (Valorizzazione e Capitalizzazione del patrimonio Regionale); Tecnico-Economici di Competitivita’ (Efficentamento ed abbassamento del costo dell’acqua per gli agricoltori) e Ambientali (Salvaguardia, Protezione e Riqualificazione della risorsa idrica)”. In Calabria – ricorda Coldiretti -la superficie irrigabile e’ di 114.612 ettari, quella attrezzata di 86.847 ettari, irrigata 29.047 ettari per un complessivo di 591milioni di metri cubi di acqua erogata. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue, sulla deroga agli obblighi Pac sui terreni “a riposo” e quindi la possibilità di produrre materie prime quali grano e mais che hanno subito rincari record, possono essere recuperati in Calabria quasi 8mila ettari alla coltivazione e l’irrigazione è fattore decisivo. Per ovviare ai cambiamenti climatici, sempre in agguato, la Coldiretti rilancia progetti che prevedono la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. Occorrono – conclude Coldiretti -scelte coraggiose, sicuramente di grande valore “politico” anche perchè è un’opportunità: la spesa alimenta un indotto che genera posti di lavoro e ricchezza, e oltre tutto, si tratta di posti di lavoro e ricchezza che si creerebbero qui, in Calabria.
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