16 Aprile 2024, martedì
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Si può licenziare un dipendente infortunato sul lavoro?

Per stabilire se si può licenziare un dipendente infortunato sul lavoro, è necessario fare prime delle distinzioni.

Ogni tipo di malattia garantisce il diritto alla conservazione del posto di lavoro entro i limiti del comporto, anche quella causata da una condotto scorretta del dipendente.

Ci sono però assenze dovute ad infortuni o a malattie professionali. Si tratta, infatti, di due concetti diversi, anche se la disciplina è la stessa.

Una malattia professionale (detta anche “tecnopatia”) si riferisce alla patologia che il lavoratore contrae a causa del lavoro che svolge o per le condizioni presenti nell’ambiente nel quale presta lavoro. Si pensi al magazziniere che, a furia di caricare e scaricare pacchi, subisce un’ernia del disco. L’infortunio sul lavoro si verifica a seguito di un evento traumatico, ad esempio una caduta di un lavoratore edile dall’impalcatura.

Malattie e infortuni professionali possono essere determinati da eventi di cui il datore di lavoro non ha alcuna colpa e da altri invece in cui si può ravvisare una responsabilità diretta o concorrente dell’azienda per non aver adottato tutte le misure di sicurezza. Può anche verificarsi che l’infortunio sul lavoro sia dovuto ad un comportamento scorretto del dipendente stesso, per cui l’azienda non sarà tenuta al risarcimento. Si parla in questo caso di rischio elettivo.

Le assenze del lavoratore per malattia, anche se superano il periodo di comporto fissato nel Ccnl, non giustificano il licenziamento ove la malattia sia comunque imputabile a responsabilità dello stesso datore di lavoro per via della nocività delle mansioni o dell’ambiente di lavoro.

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