10 Dicembre 2024, martedì
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Pfizer e quarta dose vaccino, Bassetti: “Gravissimo parlarne”

Le parole sulla guerra in Ucraina: “Tanti profughi positivi, test e sequenziamento per evitare nuove varianti”

“Lo dico oggi per Pfizer, ma è lo stesso discorso già fatto per Moderna: è gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti, della necessità di una quarta dose di vaccino anti-Covid. E’ fuori luogo che l’amministratore delegato di un’azienda dica quello che si deve fare”. Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commenta quando detto da Albert Bourla, Ceo di Pfizer, in un’intervista alla Cbs, secondo cui “in questo momento, per quello che abbiamo visto, una quarta dose è necessaria”.

Il coronavirus, intanto, “rialza la testa, ma dobbiamo abituarci all’altalena del numero dei contagi, che si alzano e si abbassano. In questo momento però dobbiamo vedere i numeri della malattia grave, che sono bassi, e sapere che una quota significativa dei ricoveri in ospedali non è per Covid, ma per altro e poi si scopre la positività”, evidenzia ancora all’Adnkronos. E in Cina alcune città tornano in lockdown. E’ un segnale di preoccupazione anche per l’Occidente? “Lì la situazione è difficile ma il nuovo lockdown sancisce definitivamente il fallimento della strategia ‘zero Covid’ – avverte Bassetti -. In Cina la variante Omicron è arrivata dopo rispetto all’Italia perché avevano cercato di contenere il virus con la strategia ‘zero Covid’, ovvero tamponi a tutti e poi quarantene lunghe. Ma con Omicron non si possono usare le stesse strategie di Delta. La variante è incontenibile, ha una contagiosità 5-6 volte maggiore”.

Quindi cosa andrebbe fatto? “Devono cambiare modello, passare dall’obiettivo ‘zero Covid’ alla mitigazione dell’impatto sugli ospedali, come abbiamo fatto in Europa – suggerisce Bassetti -. Oggi serve la convivenza con il virus e se hai i sintomi, spesso blandi come un’influenza, stai a casa. Questo sta avvenendo anche in Italia – sottolinea -, abbiamo il 5% di riempimento delle terapie intensive. Oggi i numeri sono questi, poi vedremo come la situazione epidemiologica cambierà nelle prossime settimane”.

Sul fronte della guerra, invece, Bassetti lancia l’allarme: “Arrivano notizie di tanti profughi ucraini arrivati in Italia e positivi, molti sono nei Covid hotel. Dobbiamo fare attenzione a queste situazione per evitare focolari di ritorno con nuove varianti”. “Non possiamo permettercelo – sottolinea l’infettivologo all’Adnkronos Salute – queste persone vanno vaccinate, tamponate con controlli costanti, ma soprattutto è necessario il sequenziamento dei tamponi per verificare la presenza di nuove varianti”.

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