19 Aprile 2024, venerdì
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Europa inclusiva, cosa dovrebbe cambiare per l’Unione

Vietato utilizzare «Miss o Mrs», cancellare il termine Natale, evitare i nomi «Maria e Giovanni»: queste sono solo alcune delle linee guida dettate dall’Unione Europea per una «comunicazione inclusiva» per «garantire così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale». Questa la premessa del documento da parte del Commissario per l’uguaglianza Helena Dalli

Il documento si sofferma su ambiti specifici come il «gender», «Lgbtiq», i temi «razziali ed etnici» o le «culture, stili di vita e credenze» con una tabella che indica cosa si può o meno fare basata sulla pretesa di regolamentare tutto creando una nuova lingua che non ammette la spontaneità: «Fai attenzione a non menzionare sempre prima lo stesso sesso nell’ordine delle parole, o a rivolgerti a uomini e donne in modo diverso (ad esempio un uomo per cognome, una donna per nome)»

Linea dura per affermare la supremazia dell’uguaglianza, sino a rinnegare tutti i capisaldi della vita terrena, stretta anche sulla religiosità, che deve essere ridimensionata: il termine Natale può risultare lesivo nei confronti di chi non è cristiano, per questo limitarsi a parlare di “vacanze”, così come l’utilizzo dei nomi, Maria e Giovanni, da intendersi sostituiti con “Malika e Giulio”. Il documento si sofferma su ambiti specifici come il «gender», «Lgbtiq», i temi «razziali ed etnici» o le «culture, stili di vita e credenze», evidenziando una volontà di cancellazione del genere maschile e femminile che raggiunge livelli paradossali.

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