20 Aprile 2024, sabato
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Economia futura tutte le speranze nel capitale naturale

A cura di Giuseppe Catapano 

ll termine capitale naturale venne usato per la prima volta nel 1973 da Ernst Friedrich Schumacher nel suo libro ‘Piccolo è bello’, e sviluppato ulteriormente dai padri della scienza dell’economia ecologica, nell’ambito di una critica globale alle carenze dei sistemi di calcolo e di valutazione dell’economia convenzionale. Con capitale naturale si intendono tutte le fonti rinnovabili e non della biosfera, tra cui aria e acque pulite, suoli e sedimenti fertili, biodiversità e risorse fossili e minerali limitate. Si tratta di un’estensione della nozione economica di capitale che si rivolge a beni e servizi forniti dall’ambiente naturale.“La natura rappresenta, di per sé, una forma intangibile di ricchezza” spiegano da LOIM. Infatti, “essa offre molti degli input diretti che supportano le industrie primarie, come i prodotti alimentari e forestali e il materiale genetico, ma fornisce anche i servizi di abilitazione e protezione che guidano l’economia, tra cui purificazione dell’aria e controllo delle malattie”. La natura e i suoi processi forniscono le basi per i settori primari e “hanno offerto e tuttora offrono condizioni stabili che consentono alle civiltà di prosperare” .
“Per preservare, dunque, la crescita economica dobbiamo mettere la natura al centro della nostra economia”. Considerando che l’impatto umano è diventato la forza trainante del cambiamento ambientale, “i modelli di business che funzionavano in passato e che facevano leva sulla formula “prendi-produci-getta”non saranno più appropriati in futuro” .La transizione in corso porterà verso un modello di business più snello, “a farfalla”, fondato su un duplice obiettivo: valorizzare la natura attraverso la bioeconomia, che utilizza le sole risorse biologiche rinnovabili senza produrre scarti, e preservare la natura attraverso l’efficienza delle risorse e modelli di business più efficienti e orientati al risultato.“Il mondo si sta avviando verso una transizione necessaria rappresentata da un’economia Circolare, snella, inclusiva e pulita (CLIC TM – Circular, lean, inclusive, clean), fondata sul capitale naturale” .Si tratta di un cambiamento imprescindibile per ridurre gli imminenti rischi fisici, di responsabilità, legati alla transizione e di mercato.
In questo contesto, a novembre 2020 LOIM ha lanciato Natural Capital, una strategia di investimento azionaria globale direttamente ispirata al messaggio di Sua Altezza Reale il Principe del Galles. Natural Capital è stato sviluppato in collaborazione con la Circular Bioeconomy Alliance, di cui Lombard Odier è membro fondatore, che mira a guidare il cambiamento trasformativo verso un’economia positiva per il clima e la natura, indirizzando gli investitori verso soluzioni di investimento sostenibili. La Alliance è stata istituita nell’ambito della Sustainable Markets Initiative, promossa dal Principe stesso. A dire di Sua Altezza Reale, “in prospettiva futura, saranno infatti disponibili nuove opportunità di lavoro, settori e mercati completamente rinnovati e radicati nella sostenibilità, che offriranno potenzialità di crescita economica senza precedenti”.
La strategia Natural Capital consente di investire in società che fanno leva sul potere rigenerativo della natura, destinate a creare una solida crescita e diventare i vincitori di domani. “E’ chiaro che il futuro deve essere green e improntato alla biodiversità. La transizione verso un’economia CLICTM più biocompatibile è in primis trainata dalla creazione di valore e da un’economia più efficiente. E questo sta accadendo ora e andrà accelerando. Il capitale naturale sarà il suo fondamento più vitale”.

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