18 Aprile 2024, giovedì
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Nuovi lanci di razzi da Gaza.

Il numero complessivo di razzi lanciati finora da Gaza verso Israele è salito nella nottata a 3.750. Lo ha reso noto il portavoce militare.

Di questi, ha aggiunto, 550 erano difettosi e sono caduti all’interno della Striscia. Il sistema di difesa israeliano Iron Dome, secondo il portavoce, continua a garantire la incolumità dei civili israeliani. Ha intercettato in media il 90 per cento dei razzi che rischiavano di esplodere in centri abitati.

La Francia ha presentato all’Onu una risoluzione che punta ad un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, in coordinamento con Egitto e Giordania. Lo rende noto l’Eliseo. La proposta arriva al Consiglio di sicurezza dove gli Usa hanno bloccato per otto giorni una dichiarazione sul conflitto israelo-palestinese. L’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, ha detto di aver saputo della proposta e che “la Cina la sostiene senz’altro” gli sforzi per mettere fine alla crisi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, “ha partecipato a una riunione trilaterale con il presidente egiziano Al Sisi e il re di Giordania” in cui è stato deciso di “lanciare un’iniziativa umanitaria per la popolazione civile di Gaza in collegamento con le Nazioni Unite”. Le fonti francesi hanno sottolineato che Egitto e Giordania “sono attualmente in pace con Israele e sono protagonisti influenti nei luoghi santi per la Giordania e su Gaza per gli egiziani”. I tre governi si sono “messi d’accordo su tre semplici elementi: cessazione dei lanci di razzi, cessate il fuoco e risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu” sulla questione.

Washington ritiene che una dichiarazione pubblica del Consiglio di Sicurezza Onu non aiuterebbe a calmare le tensioni tra israeliani e palestinesi. Lo ha ribadito nel corso della riunione a porte chiuse dei Quindici l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, secondo quanto è stato riferito da fonti diplomatiche. “Non siamo stati in silenzio”, “il nostro obiettivo è stato e continuerà ad essere quello di un intenso impegno diplomatico per porre fine a questa violenza”, ha detto l’ambasciatrice.                                      

“Il presidente Joe Biden ha espresso il sostegno per un cessate il fuoco”.

Usa e Ue sono in pressing per far tacere le armi nel conflitto israelo-palestinese, entrato ormai nella seconda settimana di violenze. Ma per ora non si intravede una svolta, anche se si continua a lavorare per sciogliere i nodi della possibile tregua. In campo anche il Vaticano che, per bocca del segretario di Stato Pietro Parolin, si è detto impegnato a “prendere qualsiasi iniziativa per arrivare al cessate il fuoco e alla ripresa del negoziato diretto”.

Giovedì intanto verrà convocata l’assemblea generale dell’Onu, mentre il consiglio di sicurezza è tornato a riunirsi d’urgenza a porte chiuse per la quarta volta, dopo che gli Usa finora hanno bloccato dichiarazioni che secondo Washington potrebbero ostacolare o nuocere alla sua “diplomazia intensa ma discreta”. Un’attività dietro le quinte che però fa salire la pressione sull’amministrazione Biden sia da parte della comunità internazionale che dal partito democratico, dove aumentano le voci per una presa di posizione più forte e netta per fermare Israele. Per questo nella sua quarta telefonata al premier israeliano Benjamin Netanyahu, Biden ha espresso per la prima volta il suo sostegno ad un cessate il fuoco. Ma senza fissare scadenze e ribadendo il suo “fermo sostegno al diritto di Israele di difendersi contro gli indiscriminati attacchi di razzi” di Hamas, pur “incoraggiandola a fare ogni sforzo per garantire la protezione di civili innocenti”. In quella che è la prima crisi mediorientale della sua presidenza, Biden vuole evitare il rischio politico che i suoi appelli siano ignorati e di restare impantanato in uno scacchiere che era l’ultima delle sue priorità.

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