20 Aprile 2024, sabato
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Varianti Covid riprogrammano l’Italia: cosa succede a partire da domenica

È la diffusione della variante inglese la grande incognita che pesa sul monitoraggio settimanale dell’epidemia, che determina come ogni venerdì i nuovi colori delle regioni che scatteranno a partire da domenica con le nuove ordinanze del ministro Speranza. La variante in molte grandi Regioni rappresenta oltre un terzo dei nuovi contagi. In Toscana è al 35, in Puglia e in Emilia al 38%. Ci sono poi realtà, come Marche, Umbria e Molise, dove ha superato il 50%. Il tutto grazie a una contagiosità, stimata proprio in questi giorni nel nostro Paese, di circa il 38% superiore al coronavirus che ha circolato fino ad ora.

L’Rt nazionale sarebbe tornato dopo tre settimane superiore a 1 nel limite superiore, cioè la soglia considerata di sicurezza. Il dato medio è 0,99 e si ottiene appunto considerando i due intervalli di 0,95 e 1,07. Tra le Regioni dove la variante circola di più, l’Umbria è già in zona arancione e in parte (la provincia di Perugia) rossa mentre nelle Marche è stata isolata la provincia di Ancona, anche se la Regione questa settimana resterà gialla.

Il Molise oggi diventerà arancione in base all’ordinanza che il ministro Roberto Speranza farà dopo la conclusione del monitoraggio. Non sarà la sola. Altre due Regioni sono indiziate di un passaggio dal giallo all’arancione. Si tratta di Emilia Romagna, il cui assessore alla Salute Raffaele Donini ieri ha messo in dubbio il sistema dei colori, e Campania, dove nelle ultime settimane si è osservato un aumento costante dei casi. Si aggiungeranno ad Abruzzo, Toscana, Liguria e Provincia di Trento.

Bolzano invece si trova in zona rossa per sua volontà. L’Umbria potrebbe diventare tutta rossa (fino ad oggi lo era solo la provincia di Perugia) anche se i dati la manterrebbero in arancione. Dipende da cosa deciderà la Regione. Qui il problema è la presenza anche della variante brasiliana. Ieri nuovi esami dell’Istituto superiore di sanità hanno rivelato altri 41 casi di quella modificazione del coronavirus, considerata preoccupante perché si deve ancora chiarire bene quanto il vaccino riesce a contrastarla.

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