29 Marzo 2024, venerdì
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Adozioni internazionali sospese nei Paesi Bassi

Tempi duri si prospettano per le adozioni internazionali nei Paesi Bassi come se il Covid da solo non fosse bastato a “rubare” tempo a chi desidera avere un figlio e per farlo ha scelto di intraprendere l’Adozione Internazionale. Per adozione internazionale si intende quell’adozione che permette a minori stranieri di essere adottati e, almeno in parte, la procedura di adozione avviene all’interno del paese di origine del minore.

Il governo dei Paesi Bassi, a seguito di un indagine che ha acclarato, dal 1967 ad oggi, diversi illeciti relativi a casi di abusi e falsificazione di documenti nelle pratiche di adozione, ha annunciato la sospensione ad horas delle adozioni provenienti da paesi stranieri. Le ricerche della Commissione, guidata dal funzionario Joustra, hanno evidenziato che abusi e falsificazioni dei documenti avevano riguardato anche adozioni da altri paesi, ed erano stati commessi in periodi di tempo più estesi.

In particolare la commissione ha riscontrato molti casi di documenti falsificati e pratiche illegali relativi alle adozioni nei Paesi Bassi di bambini provenienti da Bangladesh, Brasile Colombia, Indonesia e Sri LanKa.

Stante a quanto ricostruito dagli investigatori, le donne incinte erano costrette a cedere i loro figli perché venissero adottati all’estero oppure venivano pagate per farlo. Inoltre, è stato scoperto che diversi funzionari del governo olandese erano al corrente degli illeciti e in alcuni casi vi erano coinvolti direttamente anche se non sono state trovate prove di tangenti o corruzione. E’ evidente che il rapporto della Commissione d’inchiesta ha ben evidenziato che trattasi di seri abusi strutturali.

Il ministro per la Protezione Legale, Sander Dekker, ha affermato che il governo ha distolto lo sguardo dagli abusi per anni, giacché egli stesso nel 2018 aveva chiesto a una commissione indipendente di condurre un’inchiesta relativa al possibile coinvolgimento del governo in alcune adozioni di bambini provenienti dal Brasile tra gli anni settanta e ottanta.

Dekker, con immenso dolore, ha manifestato chiari dubbi sulla possibilità di pianificare un sistema di adozioni in cui non si verifichino più abusi, auspicando che i futuri governi sappiano decidere come regolamentare le adozioni internazionali.

Il vero problema è che a vent’anni dal protocollo dell’ONU contro le tratte di persone, tale problema è spesso sottovalutato nel Vecchio continente. Eh già! Perché la maternità surrogata e le adozioni illegali costituiscono le nuove forme di sfruttamento e traffico di esseri umani, lì dove il bambino viene vista come merce da consegnare al “compratore genitore”.

Avv. Sabina Vuolo

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