25 Aprile 2024, giovedì
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La magistratura secondo Palamara: come funziona il sistema

Le spiego una cosa fondamentale per capire cosa è successo in Italia negli ultimi vent’anni. Un Procuratore della repubblica in gamba, se ha nel suo ufficio un paio di aggiunti e di sostituti svegli, un ufficiale di polizia giudiziaria che fa le indagini sul campo altrettanto bravo e ammanicato con i servizi segreti, e se questi signori hanno rapporti stretti con un paio di giornalisti di testate importanti – e soprattutto con il giudice che deve decidere i processi, frequentando magari l’abitazione…Ecco, se si crea una situazione del genere, quel gruppo e quella procura, mi creda, hanno più potere del Parlamento, del premier e del governo intero. Soprattutto perché fanno parte di un “Sistema” che li ha messi lì e che per questo li lascia fare, oltre ovviamente a difenderli”.

Questo è un passo del libro di Luca Palamara, ex membro del Csm, ex capo dell’Anm (l’associazione magistrati), ex re delle nomine. Racconta fatti precisi (sui quali Palamara offre ampi riscontri e documenti in grado di dimostrarne la veridicità) i quali costituiscono la storia di un potere occulto ed eversivo che da alcuni decenni domina l’Italia azzerando la democrazia. Si chiama Magistratura.

Nel libro l’ex presidente dell’Anm ed ex membro del Csm racconta un retroscena relativo ai rapporti tra procura di Roma e procura di Perugia in relazione alla vicenda giudiziaria che a ottobre scorso ha visto la condanna in primo grado a Perugia dell’ex capo della Squadra Mobile di Roma ed ex questore di Palermo Cortese e dell’ex capo dell’ufficio immigrazione ed ex capo della Polfer Improta. Torna d’attualità il caso Shalabayeva con l’uscita del libro-intervista di Alessandro Sallusti e Luca Palamara, ‘Il Sistema – Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana. D’altra parte invece, si richiede al procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi e al consigliere del Csm Giuseppe Cascini di smentire quanto è scritto nel libro di Luca Palamara o di dimettersi. A formularla è un documento sottoscritto da 27 magistrati, tra i quali l’ex gip di Milano Clementina Forleo e Andrea Reale dei “Centouno” il gruppo nato in opposizione alle correnti della magistratura. “, dopo le “gravi accuse” mosse loro nel suo libro dall’ex presidente dell’Anm, ora radiato dalla magistratura.

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