25 Aprile 2024, giovedì
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Cina, pena di morte per Xiaomin

Lai Xiaomin, influente manager a capo di China Huarong Asset Management, è stato condannato a morte dalla Corte di Tianjin in Cina.

I giudici cinesi, oltre all’accusa di appropriazione indebita di 276 milioni di dollari, contestavano all’imputato anche il reato di bigamia, hanno motivato la decisione adducendo un atteggiamento “avido e insensibile alle regole. Un danno sociale enorme ed un crimine gravissimo.” al reo Xiaomin.

I fatti risalgono al decennio 2008-2018, quando Lai Xiaomin era alla guida di China Huarong Asset Management, una delle quattro big cinesi nella gestione dei crediti deteriorati. Nel corso delle udienze lo stesso Manager aveva ammesso le sue responsabilità in merito ad un giro di corruzione, le mazzette intascate ammontano a 1.788 miliardi di Yuan.

Il Manager sull’onda delle indiscrezioni, che iniziavano a trapelare sul suo dossier, nonostante ricoprisse posizioni di vertice nella gerarchia del Dragone, venne espulso dal Partito comunista. Tra gli addebiti anche il reato di bigamia, circa cento le relazioni extraconiugali intrattenute dal manager nell’arco degli ultimi dieci anni, aggravando in tal modo la posizione già di per sé irrecuperabile. Lai Xiaomin è stato definito il “più corrotto tra i corrotti” rappresentando solo l’ultimo episodio di una campagna anti.corruzione che il Presidente Xi Jinping ha attuato da alcuni anni.

Avv. Sabina Vuolo

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