25 Aprile 2024, giovedì
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Kazuo Odachi, pilota kamikaze, racconta la sua storia dopo 70 anni di segreti e silenzio


Una storia incredibile e “segreta” arriva dal Giappone: il Signor Kazuo Odachi è uno degli ultimi membri viventi di un gruppo mai destinato a sopravvivere offrendosi volontario per combattere in una guerra che credeva che il suo paese non avrebbe vinto, pronto a morire per proteggere coloro che amava.

Per più di sei decenni, Kazuo Odachi ha conservato un segreto: all’età di 17 anni, divenne un pilota kamikaze, uno delle migliaia di giovani giapponesi incaricati di dare la vita in missioni suicide all’ultimo sangue verso la fine della seconda guerra mondiale.

Mentre costruiva una famiglia e una carriera come agente di polizia di Tokyo, mantenne il suo segreto praticamente a tutti, anche a sua moglie, che sapeva solo che aveva servito come pilota della marina giapponese. L’esperienza, pensava, sarebbe stata troppo difficile da spiegare a una società che per lo più considerava i kamikaze come fanatici maniacali che si offrivano volontari per un sacrificio impensabile. Per la destra, i kamikaze sono un simbolo delle virtù tradizionali e di uno spirito di abnegazione che ritengono sia tristemente assente dal Giappone moderno. Per la sinistra, fanno parte di una generazione distrutta dal militarismo giapponese e un potente promemoria dell’importanza di mantenere il pacifismo del dopoguerra nel paese. Il signor Odachi, 93 anni, uno degli ultimi membri viventi di un gruppo che non ha mai voluto sopravvivere, ha detto che sperava di commemorare i piloti come giovani uomini il cui valore e patriottismo sono stati sfruttati. “Non voglio che nessuno dimentichi che il meraviglioso paese che il Giappone è diventato oggi è stato costruito sulle fondamenta della loro morte”, ha detto in una recente intervista a casa sua.

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