Per la Didattica digitale integrata, sono già stati assegnati alle scuole dal Ministero dell’Istruzione ben 85 milioni di euro previsti dal Decreto Ristori. Con ciò sarà possibile acquistare sia i dispositivi informatici e sia gli strumenti per la connessione, che daranno la possibilità alle famiglia che non possono provvedere all’acquisto, comunque di partecipare e non perdere le lezioni: sarà tutto a comodato d’uso.
La somma è stata istituita in base al numero degli alunni di ogni scuola e all’indicatore Ocse Escs.
Dunque per ogni regione sono stati stabiliti:
- Abruzzo 1.884.794,63 euro;
- Basilicata 1.088.222,83 euro;
- Calabria 3.595.958,80 euro;
- Campania 10.644.051,87 euro;
- Emilia-Romagna 5.516.393,71 euro;
- Friuli Venezia Giulia 1.597.160,68 euro;
- Lazio 7.330.997,89 euro;
- Liguria 1.825.017,64 euro;
- Lombardia 12.210.621,80 euro;
- Marche 2.286.947,32 euro;
- Molise 481.312,60 euro;
- Piemonte 5.624.162,80 euro;
- Puglia 6.695.778,25 euro;
- Sardegna 2.808.166,38 euro;
- Sicilia 9.097.145,71 euro;
- Toscana 4.833.369,38 euro;
- Umbria 1.269.978,81 euro;
- Veneto 6.209.918,90 euro;
Certamente, la ministra Azzolina ha lottato tanto per non far chiudere le scuole, ma purtroppo stiamo ancora in piena ondata di virus.
Ma la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e del segretario generale della FLC Francesco Sinopoli affermano:
“…è necessario coniugare la tutela della salute e il contrasto alla diffusione del virus con misure straordinarie per garantire a tutti il diritto all’istruzione. Sarebbe inaccettabile non trovare nelle prossime settimane una soluzione che consenta di riprendere la didattica in presenza, almeno per una parte dell’orario scolastico”.