28 Marzo 2024, giovedì
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Esplosione in Libano:Beirut come Hiroshima e Nagasaki

|a cura di Maria Parente

Da martedì la città di Beirut versa nel sangue e soffocata da nuvole arancioni: l’esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio rimaste immagazzinate per sei anni nel porto della città e senza misure di sicurezza ha dato vita al peggiore degli incubi che una qualsiasi realtà possa trovarsi ad affrontare. Secondo l’emittente libanese Mtv l’esplosivo sarebbe stato sequestrato nel 2014 da una nave che avrebbe dovuto dirigersi verso lo Zambia: inutile il grido di allarme da parte dell’ex direttore della dogana Shafiq Marei e dall’attuale Badri Daher sollecitando la rimozione del materiale per il pericolo che rappresentava, ma senza ricevere risposta da parte delle Istituzioni libanesi . Il magazzino in questione si trova a pochi minuti a piedi dai quartieri dello shopping e della vita notturna di Beirut, tanto che alcuni parlavano del deposito come di una “bomba a orologeria”.

Si parla di un incidente le cui dinamiche sarebbero da chiarire ma fonti israeliane suggeriscono che quel magazzino venisse utilizzato da Hezbollah facendo balenare l’ipotesi di un attentato.

“Quasi la metà di Beirut è distrutta o danneggiata”, ha affermato il governatore della capitale libanese, Marwan Abboud. Una catastrofe paragonabile a un terremoto di magnitudo 3.3, secondo i dati forniti dal servizio geologico statunitense Usgs, che ha provocato danni per un valore di 3-5 miliardi di dollari e 300.000 sfollati. Distrutto anche l’edificio dove erano conservate le riserve strategiche di grano per tutto il Libano che sono andate perdute. La gran parte del porto è distrutta. Non esiste più l’infrastruttura attraverso cui transitava il 70% delle derrate per il paese. Secondo il governatore di Beirut almeno 300mila persone sono rimaste senza casa. Si contano più di 100 morti e 4 mila feriti tra cui un militare italiano.

Nella città è stato proclamato lo stato d’emergenza per due settimane.  A destare preoccupazione, ora, è il pericolo di tossine nell’aria: una grossa nuvola arancione che ha attraversato tutte le montagne del Libano e che si sta dirigendo verso la Siria. Le autorità chiedono alla popolazione di non lasciare le abitazioni per tre giorni perché forse pioverà e potrebbe essere pericoloso perché tutto è tossico.

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