17 Aprile 2024, mercoledì
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Lazio-Fiorentina 2-1,aperta corsa scudetto

 La Lazio non da tregua alla capolista: rischia ma alla fine batte in rimonta (2-1) la Fiorentina e resta a -4 dalla Juve. Non era facile rimontare la Fiorentina dopo essere andata sotto, la serata di Bergamo ancora da digerire e una Juve all’orizzonte sempre più lontana. Invece la squadra di Inzaghi c’è riuscita, con carattere e, perché no, anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai.

Perso Cataldi per infortunio, e con Radu e Correa non al meglio, Inzaghi ha deciso di rilanciare Parolo a centrocampo e di dare una maglia a Bastos in difesa e a Caicedo in attacco. Iachini, privo degli squalificati Caceres e Chiesa, ha risposto mettendosi a specchio: difesa a tre con l’inserimento di Milenkovic e con Dalbert alzato a centrocampo dove ha fatto rifiatare Pulgar e Duncan inserendo Lirola, Badelj e Ghezzal. Infine in attacco ha preferito Cutrone a Vlahovic quale partner di Ribery.

Scottata dall’andamento del match di mercoledì sera, la Lazio è partita a ritmi più blandi mancando comunque una buona occasione con Caicedo, di testa, su punizione-cross di Luis Alberto. La Fiorentina non si è spaventata, ha chiuso tutti gli spazi ed è ripartita velocemente. La Lazio ha alzato il baricentro ma ha continuato a sbattere contro il muro viola, impenetrabile soprattutto per le vie centrali. Gli uomini di Iachini hanno concesso agli avversari solo qualche cross sui quali i biancocelesti non sono riusciti a far male: Parolo di testa, su angolo, ha mandato la palla direttamente addosso a Dragowski, Caicedo ha di nuovo mancato lo specchio da favorevole posizione su centro di Milinkovic.

Nella ripresa, con Radu e Igor al posto degli ammoniti Bastos e Dalbert, la Lazio ha faticato a risistemarsi in campo e ha rischiato grosso: a salvarla ha pensato prima Strakosha, superlativo su un tiro a giro dal limite di Castrovilli, e poi la traversa che ha respinto una conclusione paraolica dal limite di Ghezzal. Due episodi che, di fatto, hanno fatto girare il match.

Gli uomini di Inzaghi hanno insistito e, approfittando dell’inevitabile stanchezza degli avversari, sono riusciti finalmente a sfondare (82′): Luis Alberto è andato via centralmente, ha sbagliato l’appoggio per il subentrato Correa ma si è comunque avventato sulla respinta corta di Badelj e con un colpo da biliardo ha mandato la palla in buca d’angolo alla sinistra di Dragowski. La Fiorentina ha perso la testa e a farne le spese è stato Vlahovic che, da poco entrato, si è fatto cacciare (su segnalazione del Var) per una gomitata a palla lontana ai danni di Patric. Il nervosismo ha colpito anche Inzaghi che, poco prima del fischio finale, si è fatto mandare anzitempo negli spogliatoi da Fabbri per aver contestato una punizione fischiata ai viola.

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