20 Aprile 2024, sabato
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Operazione Data Room,dipendenti accedevano abusivamente a banche dati di gestori telefonici

Operazione Data Room, perquisizioni e arresti in varie città italiane . Si tratta di un´articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dagli investigatori specializzati del Centro nazionale anticrimine informatico per la Protezione delle infrastrutture critiche – CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la collaborazione dei Compartimenti di Napoli, Perugia, Ancona e Roma.

Gli indagati sono responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, della violazione aggravata dei reati di accesso abusivo a sistema informatico e di detenzione abusiva e diffusione di codici di accesso riguardando le condotte sistemi di pubblico interesse, e della violazione della legge sulla privacy sulla comunicazioni e la diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala.

L’inchiesta è stata avviata nel mese di febbraio scorso dal Cnaipic, su delega della Procura della Repubblica di Roma, a seguito di una denuncia depositata da parte di Telecom , nella quale si segnalavano vari accessi abusivi ai sistemi informatici gestiti da TIM, riscontrate quantomeno a partire dal gennaio 2019.

Le estrazioni, per come verificato nel corso delle intercettazioni, venivano sistematicamente portate avanti con un volume medio di centinaia di migliaia di record al mese. Gli indagati gestivano tali volumi modulandoli a seconda della illecita “domanda” di mercato, come emerge ad esempio da una conversazione nella quale uno degli indagati chiede ad un dipendente infedele una integrazione di 15.000 record per arrivare ai 70.000 pattuiti per il mese in corso, preannunciando un ulteriore ordine per 60.000 utenze mobili.

Il complesso “sistema” vedeva da un lato una serie di tecnici infedeli in grado di procacciare i dati, dall´altro una vera e propria rete commerciale che ruotava attorno alla figura di un imprenditore Campano, acquirente della preziosa “merce” ed a sua volta in grado di estrarre “in proprio”, anche con l´utilizzo di software di automazione, grosse quantità di informazioni, in virtù di credenziali illecitamente carpite a dipendenti ignari.
La “merce” veniva poi piazzata sul mercato dei call center, 13 sono quelli già individuati, tutti in area campana, ed oggetto di altrettante attività di perquisizione.

Per l´esecuzione dei provvedimenti restrittivi e di perquisizione, oltre che per l´espletamento dell´attività informativa, il CNAIPIC ha coordinato un team di specialisti al quale hanno preso parte i Compartimenti della Polizia Postale di Roma, Napoli, Perugia ed Ancona.

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