L’Europa è pronta a stanziare i fondi solo in cambio di riforme e azioni concrete da parte dell’Italia, pertanto, la settimana di incontri agli Stati Generali è l’occasione giusta per dimostrare alla Commissione Ue di avere buone intenzioni al riguardo. Bisogna dare fiducia per richiedere fiducia.
Intanto, stando a quanto emerso nelle ultime ore, riuscire a trovare un accordo con Bruxelles sul Recovery Fund entro luglio sembra alquanto inverosimile. È difficile che si chiuda tutto con il Consiglio europeo di giugno, sopratutto se consideriamo il fatto che i funzionari europei hanno già avvisato i leader di governo che un altro Consiglio è probabile che venga convocato nella terza settimana di luglio.
Il piano di Gualtieri
La vera sfida del Governo, quindi, è dimostrare di essere in grado di attuare delle riforme concrete e finalizzate alla ripresa. Per farlo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si è detto pronto a procedere verso uno sforamento del bilancio, ma contrario a procedere con condono e patrimoniale.
Con il consenso del Movimento Cinque Stelle e Luigi Di Maio, il piano di Gualtieri prevede:
- la diminuzione delle tasse, con una modifica delle aliquote Irpef e una riforma che continui ad assicurare la progressività delle imposte;
- risorse e azioni a favore della digitalizzazione, con un potenziamento della rete fissa a banda larga e la possibile introduzione di un voucher per l’acquisto di computer;
- investimenti pubblici e privati, anche in formazione, ricerca, scuola, coesione, sostenibilità e green economy;
- lotta alla burocrazia e miglioramento del fisco italiano.
Tutti questi interventi, se approvati in tempo, entro luglio permetteranno al Governo di tirare le somme, fornendo all’Unione Europea un quadro chiaro e dettagliato su quella che è la situazione italiana post pandemia.