Quale regole per i Prelievi in contanti ?
Eccezion fatta per le società, che non possono prelevare più di mille euro al giorno o 5mila al mese senza riportare in contabilità la destinazione del denaro, tutti i privati possono prelevare contanti dallo sportello o dal bancomat senza alcun limite di tipo fiscale. In altre parole, l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza – pur potendo sapere del prelievo grazie all’anagrafe tributaria – non staranno a chiedere spiegazioni o a pretendere documenti circa l’uso fatto dei propri soldi dal contribuente.
I prelievi di contanti dal bancomat vengono limitati dalla banca solo per prevenire possibili furti di denaro in caso di smarrimento o di sottrazione della tessera. Di solito, il limite di prelievo è fissato a 500 euro per giorno solare. Tuttavia, contattando il proprio istituto di credito, è possibile elevare tale soglia per chi ha particolari esigenze. Le stesse banche, però, sono restie a consentire eccessive aperture: da un lato per evitare che le macchine Pos rimangano sprovviste di contanti, dall’altro per evitare di dover rifondere i propri dipendenti in caso di truffe.
Questi limiti non esistono, invece, per i prelievi di contanti allo sportello, salvo quanto andremo a vedere a breve nel paragrafo dedicato alle segnalazioni in materia di antiriciclaggio.
Ritornando alla disciplina fiscale, ciascuno è libero di prelevare dal proprio conto quanto vuole, ben oltre quindi il limite imposto per gli scambi di denaro tra soggetti differenti. L’importante è, ovviamente, prestare attenzione a come verranno spesi: se il correntista, dopo aver prelevato 5mila euro, decide di darli al proprio avvocato, commetterà un illecito perché la normativa vieta, dal 1° gennaio 2020, scambi di denaro superiori a 2mila euro.