20 Aprile 2024, sabato
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Le migliori 7 birre Artigianali del nostro paese!

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Quali sono le 7 birre artigianali più fighe d’Italia

1. Birra Amarcord – Rimini

E’ stata confezionata proprio con Tonino Guerra la birra Amarcord.  Non contenti di ciò hanno coinvolto Garrett Oliver, uno dei mastri birrai più famosi al mondo che da New York, dove lavora per la Brooklyn Brewery, approda a Rimini per concepire questa magia alcolica. Altro fiore all’occhiello di Birra Amarcord è l’originalissima linea di Birre da Tavola  “AMA” con le etichette disegnate da Milton Glaser, il grafico che ha inventato il logo “I LOVE NY”, per chi non lo sapesse. E se questo non basta a decretarla come la numero 1 delle birre più fighe d’Italia potrei aggiungere che le birre della linea “commerciale” portano i nomi delle donne del film di Fellini con delle fantastiche etichette.

 2. 32 Via dei Birrai – Onigo di Pederobba (Treviso)

Questo tipo di birra ha un design e gusto in modo davvero unico. Le confezioni in cartone riciclato o in legno che si trasformano in gioco dell’oca, in dama, in supporti per smartphone e casse acustiche naturali. Il logo staccabile dagli imballi diventa un sottobicchiere. Le confezioni possono essere assemblate per creare vetrine colorate d’ogni sorta. Perfino gli shopper sono griffati e riciclabili come confezioni portaoggetti. Anelli portachiavi ricavati dai tappi da collezionare o regalare.

32 è innovativa perfino nel catalogo, un libro a fisarmonica che fa da menù, depliant informativo e oggetto espositivo. Il logo è un cerchio con un 32 nel mezzo che cambia colore a seconda del tipo di birra e ricorda un po’ le palle da biliardo. Dal logo si ricava l’intera filosofia del birrificio, “una linea curva in grado di disegnare il ciclo della tradizione dell’arte birraia e portarlo alla scoperta di percorsi non ancora tracciati”,  combinato col 32 “il numero corrispondente alla classe di appartenenza della birra, secondo la classificazione internazionale di Nizza che indica e categorizza prodotti e servizi”. In definitiva un’operazione di marketing ben fatta per una birra 100% Made in Italy.

3. Birra del Borgo  – Borgorose (Rieti)

Birra del Borgo ha una quantità di gusti esagerati. Con 12 nuove uscite all’anno di birre uniche e a tiratura limitata, eccelle quanto a sperimentazione e creatività. E questo solo per citare quelle che loro chiamano “bizzarre” con gusti che spaziano dalle “ostriche alla frutta, dalle anfore alle spezie, dai luppoli alle botti”.  Le ricette classiche e stagionali completano la vasta gamma della collezione Birra del Borgo che ne produce davvero di tutti i tipi.

4. Birrificio del Forte – Pietrasanta (Lucca)

Ha una grafica piuttosto “dissetante” che veste un prodotto di eccellente fattura. Del resto per questo vince un premio dietro l’altro. Premi di Birra dell’Anno, Ori e Argenti ogni dove. Come non annoverarla anche nella nostra classifica?

5. Birra Gjulia – Cividale del Friuli (Udine)

Nasce dall’ esperienza vitivinicola dei suoi produttori che hanno deciso di “valorizzare i seminativi di proprietà con 14 ettari di orzo per la produzione del malto base e 2 di frumento per la birra bianca”. Una produzione a filiera corta che punta tutto sulla qualità. Grafica molto sobria scelta dal birrificio: una rosa dei venti su delle eleganti bottiglie che ricordano lo champagne. Una comunicazione che trasmette subito fiducia sulla genuinità del prodotto a dimostrazione della sicurezza del produttore. E’ ”soggetta” ad altre birre: la Nostrana (biologica), la nuovissima IPA (Italian Pale Ale), e la iOi (senza glutine).

6. Flea – Gualdo Tadino (Perugia)

Prende il nome dall’ omonima Rocca di Gualdo Tadino a Perugia. Flea si guadagna un posto in classifica perchè: è legata alla freschezza di una delle birre prodotte, la Biancalancia. E’ poi perchè è legata alla comunicazione alla storia medioevale di Gualdo mista al Fantasy. E così, il birrificio umbro presenta le sue birre con tanto di fotografie di posa che ritraggono lo stesso Federico II, la madre Costanza, la moglie Bianca Lancia, e la strega Bastola. Tutti personaggi che danno il nome alle quattro birre prodotte dal birrificio Flea.

7.  Brùton – Lucca

Chiudiamo la nostra classifica con un’altra toscana. Un nome che affonda le sue radici nella mitologia greca “Brùton era il nome dato ad una bevanda prodotta con cereali fermentati” usata nei riti dedicati al temibile Minotauro. Un birrificio gestito da un gruppo di giovani ragazzi nella periferia lucchese, che ha già avuto tanti riconoscimenti per la qualità, e che ha optato per una comunicazione davvero rock’n’roll. Ci piacciono un po’ meno le etichette, ma nome e logo spaccano!

FONTE: www.drinkdrink.com

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