19 Aprile 2024, venerdì
HomeItaliaPoliticaGoverno,continuano le consultazioni al Quirinale. Giorgia Meloni vuole le elezioni

Governo,continuano le consultazioni al Quirinale. Giorgia Meloni vuole le elezioni

Proseguono le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. Con l’arrivo della delegazione di Fratelli d’Italia guidata da Giorgia Meloni prende il via il secondo giorno di incontro. Il Capo dello Stato dopo Fdi riceverà alle 11 il Partito Democratico e alle 12 la delegazione di Forza Italia.Immagine correlata

FRATELLI D’ITALIA – “Le elezioni sono oggi l’unico esito possibile, rispettoso dell’Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione“, ha detto la presidente di Fdi, Giorgia Meloni. “Diciamo no ad un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini: sarebbe irrispettoso della volontà popolare e della nostra democrazia”. “L’unico modo che abbiamo per un governo stabile è andare a votare: tutto il resto durerà solo qualche mese: gente che fino a ieri si insultava oggi non può andare d’accordo”.

Il gruppo misto del Senato, pur avendo in sé varie componenti, concorda nel giudicare “pericoloso precipitare il Pese” alle urne e auspica la nascita di “un governo non breve, non di transizione, ma un governo politico”. Lo ha detto la presidente del gruppo misto di Palazzo Madama, Loredana de Petris, dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella. Insieme a de Petris erano presenti al colloqui Piero Grasso, Emma Bonino e Riccardo Nencini.

Uscito di scena Giuseppe Conte e messo all’angolo Matteo Salvini, il Pd fa la prima mossa per avviare la trattativa. Ed è una mossa pesante che fa capire quanto potrebbe essere complicata la mediazione per un’intesa con i Cinque stelle. Obiettivo unico, un governo di legislatura. Altrimenti si torna al voto. Riunito per un’ora al Nazareno, il partito affida al suo leader il mandato a negoziare: sarà Nicola Zingaretti a verificare se ci sono le condizioni per “un governo di svolta” e in “discontinuità” col precedente. A sancirlo, un voto per acclamazione e all’unanimità espresso dalla direzione, come non succedeva da sei anni. Ma perché ci sia discontinuità, non deve esserci Conte. “Non vogliamo e non possiamo entrare in un governo che propone il Conte bis”, assicura Zingaretti. E alza la posta: “Bisogna dare vita a nuovo governo cioè una nuova squadra, però unito intorno al programma”.

Nel pomeriggio a colloquio con il capo dello Stato, sono i presidenti di Camera e Senato, il gruppo delle Autonomie e il Misto. Tra 24 ore toccherà ai big. Pronti a un nuovo governo entrambi i gruppi parlamentari. Ma le Autonomie dicono sì a un secondo mandato di Conte, con una maggioranza M5s-Pd, mentre gli altri chiedono un “esecutivo politico e non di transizione”, precisano i senatori Pietro Grasso, Loredana De Petris ed Emma Bonino, convinti che “ci possono essere le condizioni, se noi, M5s, Pd si fa uno sforzo” per superare l’esperienza gialloverde. Nel frattempo continuano e si rafforzano le telefonate e i contatti tra i Dem e gli uomini di Luigi Di Maio.  A Montecitorio prima il faccia a faccia del capo politico con i due capigruppo di Camera e Senato, poi con quelli delle commissioni. Il M5s quindi rimanda le parole a domani, dopo le consultazioni. Silenzio pure sul veto di Zingaretti sull’avvocato del popolo. Solo il sottosegretario Stefano Buffagni interviene e sembra sminuire il ‘niet’: “Beh, 20 giorni fa Zingaretti aveva detto no ai 5S..”, si limita a dire.

Di certo al Nazareno le idee sembrano chiare e tutti ricompattati attorno al segretario. E’ un Zingaretti sorridente che parla a fine direzione: “Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato”, è la sua premessa. Poi insiste sui 5 punti programmatici: tanti quelli elencati nella sua relazione, intesi come i paletti che i Dem fissano in vista di un governo giallorosso. Ossia appartenenza leale all’Unione europea, centralità del Parlamento, sostenibilità ambientale, cambio nelle politiche migratorie, svolta delle ricette economiche e sociali. Sulle proposte i 5S fanno sapere che sono molto generiche e sembrano quasi prese da un manifesto dei 5 Stelle.

fonte ANSA

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti