18 Aprile 2024, giovedì
HomeNewsOpen Arms,il ministro Toninelli:" Pronti a portare i migranti in Spagna"

Open Arms,il ministro Toninelli:” Pronti a portare i migranti in Spagna”

Mentre si teme per un maxi naufragio davanti alle coste della Libia con almeno cento dispersi, come riferisce Alarm Phone citando un pescatore testimone della tragedia, Open Arms, a Lampedusa, aspetta fatti concreti dai governi di Italia e Spagna, dopo avere ricevuto, in via ufficiale, la disponibilità a collaborare per sbloccare lo stallo. E una svolta potrebbe essere forse arrivata in serata, con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli: “possiamo portarli noi in Spagna”, ha detto. Dunque, dopo che la Open Arms ha “incredibilmente rifiutato”, scrive il ministro Su Facebook, di essere accompagnata in Spagna dalla Guardia Costiera italiana “a questo punto facciamo un ulteriore passo in avanti: siamo disponibili a portare noi, con la nostra Guardia Costiera, nel porto iberico che ci verrà indicato tutti i migranti che sono a bordo della Open Arms”. “Risultati immagini per toninelli open arms

E così anche oggi, per il 18° giorno consecutivo, la speranza dei 107 naufraghi di toccare la terraferma, che dista appena 800 metri da Cala Francese, s’è infranta. E se la Ong ha accettato la proposta di trasferimento dei migranti in un porto delle Baleari – Minorca o Maiorca – rimane tuttora aperto il problema di come si debba procedere. “Se davvero un accordo è stato trovato, è indispensabile che Italia e Spagna si assumano la responsabilità di mettere a disposizione tutti i mezzi necessari”, avverte Open Arms. Che però mette dei paletti. “Con la nostra imbarcazione a 800 metri dalle coste di Lampedusa, gli stati europei stanno chiedendo a una piccola ong come la nostra, di affrontare 590 miglia e 3 giorni di navigazione, in condizioni meteorologiche peraltro avverse, con 107 persone stremate e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l’Europa nega”, evidenziano. No dunque all’ipotesi di essere scortati dalle navi militari della Guardia costiera fino alle Baleari, perché, dicono Oscar Camps e Riccardo Gatti di Open Arms, “noi certamente non possiamo navigare con la situazione che c’è a bordo”. Anche la seconda ipotesi, cioè quella di trasferire una parte dei naufraghi nelle navi militari mentre il resto rimarrebbe sull’imbarcazione spagnola, viene bocciata dalla Ong. In questa sorta di partita a scacchi, la Ong ha messo in campo due proposte: il trasferimento dei naufraghi in aereo o con traghetti di linea. “Per dare dignità a queste persone potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid – è l’idea lanciata da Camps e Gatti – Affittare un boeing per 200 persone costa 240 euro a passeggero”.

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti