25 Aprile 2024, giovedì
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Tiroide, ascoltiamo i suoi segnali per tenerla in salute

Come grande direttore d’orchestra, la tiroide regola le principali funzioni del nostro corpo, influenzando il peso, il sonno, la temperatura, il sistema nervoso e la frequenza cardiaca. Ecco perché è una ghiandola da non sottovalutare!
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La frenesia di ogni giorno fa passare spesso inosservati gli sbalzi “ormonali” che potrebbero essere considerarsi importanti SOS da parte del corpo umano. La scelta di far luce su quest’organo, specchio della nostra salute, è giustificata dall’elevata diffusione della patologia tiroidea e dal suo impatto sulla qualità della vita in tutte le fasce di età.

Le alterazioni della tiroide possono essere di due tipi: strutturali e funzionali. Nel primo caso siamo in presenza di noduli o cisti.

  • noduli, di natura benigna o maligna, possono essere numerosi e aggregarsi tra loro, andando a formare quello che si chiama gozzo multinodulare, oppure sono formazioni singole di piccola o grande entità ma a volte di dimensioni considerevoli tali da determinare problemi a nervi e trachea.
  • Le cisti sono invece formazioni a contenuto liquido che possono raggiungere anche i tre centimetri di lunghezza ma raramente possono considerarsi preoccupanti.

Quando parliamo di alterazioni funzionali della tiroide si tratta di situazioni caratterizzate da uno squilibrio ormonale che crea diversi disturbi e molto spesso questi non vengono presi in considerazione come dovrebbero. Le alterazioni tiroidee funzionali possono avere un duplice seguito: la eccessiva o mancata produzione di ormoni tiroidei è responsabile, rispettivamente, dell’ipertiroidismo o dell’ipotiroidismo.

Quando parliamo di ipertiroidismo il metabolismo del paziente è accelerato: la persona è soggetta a palpitazioni cardiache, sudorazione, dimagrimento, stanchezza, disturbi ansioso-depressivi e, più raramente a disturbi dell’alvo e del ciclo mestruale nella donna.

Con l’ipotiroidismo, situazione opposta, si manifesta con un rallentamento del fisico umano, quindi il paziente solitamente è stanco, sente freddo, tende ad ingrassare, riferisce affaticabilità, presenta rallentamento dell’attività cardiaca e, più raramente, disturbi dell’alvo ed irregolarità mestruali nella donna.

Quali potrebbero essere questi ulteriori sintomi?

sintomi delle malattie della tiroide sono comuni a molte malattie, perciò è talvolta difficile individuare e identificare un problema dovuto ad una disfunzione della tiroide. Pertanto, tutti i sintomi ed i segni vanno ascoltati e analizzati rivolgendosi al medico.

In presenza di un’alterata funzione della tiroide (ipertiroidismo ed ipotiroidismo) ci sono comunque alcuni sintomi che sono caratteristici, vediamoli.

  • Alterazione del peso caratterizzato nell’ipotiroidismo da un suo aumento, per effetto della riduzione dell’attività metabolica e per un aumento della ritenzione di liquidi, e nell’ipertiroidismo, da una sua diminuzione, a causa di un’accelerazione del metabolismo.
  • Debolezza e stanchezza ovvero perdita di energia e forza muscolare che si manifestano già all’inizio di un nuovo giorno, nonostante una notte di riposo regolare.
  • Alterazioni della sfera psico-intellettiva che, nelle forme più severe, si manifesta con segni molto aspecifici: nell’ ipotiroidismo con disturbi della memoria, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, pensiero rallentato, scarso rendimento scolastico e/o lavorativo; nell’ipertiroidismo con insonnia, nervosismo e sbalzi di umore.
  • Sensazione di caldo nell’ipertiroidismo e di freddo nell’ipotiroidismo per un disaccoppiamento energetico tra necessità metaboliche dell’organismo ed alterata funzione della tiroide. Ciò significa che l’organismo produce più o meno calorie rispetto alle necessità del corpo per effetto di un eccesso o difetto di ormoni tiroidei. Questo eccesso o difetto di calorie è responsabile della sensazione di caldo o di freddo.
  • Alterazione dell’attività cardiaca per effetti diretti degli ormoni tiroidei sulle fibrocellule muscolari cardiache, sulle pareti vascolari e sul sistema neuro-vegetativo. Quindi, in presenza di un eccesso di ormoni tiroidei il paziente riferisce frequenza cardiaca accelerata (tachicardia) e palpitazioni, mentre in presenza di una ridotta produzione l’ammalato presenta un battito cardiaco lento (bradicardia), un respiro corto sotto sforzo e dispnea (mancanza di respiro).
  • Disturbi intestinali, secondari all’azione sulla muscolatura intestinale degli ormoni tiroidei, che nel caso dell’ipertiroidismo, si caratterizza per un aumento della contrazione muscolare intestinale con produzione di feci poco formate. Nel caso dell’ipotiroidismo si assiste, per ridotta motilità intestinale, al fenomeno opposto, cioè a stitichezza.

Per quanto riguarda le donne le malattie della tiroide potrebbero determinare disordini del ciclo mestruale e problemi di fertilità (percentuali ridotte di concepimento, difficoltà di impianto, aborti spontanei ed altri problemi al feto). Il legame tiroide/fertilità non è del tutto chiaro, ma è comunque certo. Tra le cause che potrebbero interferire direttamente con l’impianto dell’ovulo fecondato l’autoimmunità tiroidea da sola o in associazione con altri tipi di autoimmunità sconosciuti sembrerebbe essere la responsabile. Questo effetto potrebbe essere diretto o mediato da una lieve insufficienza della funzione tiroidea secondaria a malattia autoimmune. La ridotta attività della tiroide potrebbe creare problemi al prodotto del concepimento in particolare nei primi tre mesi di vita.

Gli esami che si prescrivono solitamente per la tiroide sono i controlli diagnostici che servono a stabilire lo stato di salute, quindi la sua funzionalità ed eventuali anomalie:

  • Dosaggio nel sangue del TSH reflex nel sospetto di alterata funzione. Questo dosaggio è un protocollo diagnostico che, in prima istanza, valuta il solo TSH che, se normale, non darà seguito alla misurazione degli ormoni tiroidei liberi (FT4 e FT3), che saranno, invece, valutati sullo stesso campione di sangue se il suo valore è fuori dall’intervallo di normalità. Il metodo, quindi, serve soprattutto a risparmiare risorse e ad evitare inutili sprechi di analisi poco utili.
  • Ecografia doppler della tiroide – esame non invasivo, non doloroso, non associata a somministrazione di radiazioni e pertanto eseguibile a qualsiasi età ed in qualsiasi periodo della vita fertile
  • Agobiopsia della tiroide – per inquadrare la natura benigna o maligna di un nodulo tiroideo
  • Test degli autoanticorpi tiroidei – per evidenziare fenomeni immunologici verso le cellule tiroidee. Questi dosaggi vanno effettuati solamente nel sospetto di un danno alla tiroide evidenziabile ecograficamente oppure in presenza di un’alterata funzione
  • Scintigrafia tiroidea – che oggi ha uno spazio molto limitato nella diagnostica tiroidea e dev’essere effettuata solamente su indicazione di un esperto in malattie della tiroide.

Quali possono essere invece le terapie consigliate?

Le soluzioni per curare ipo- e ipertiroidismo devono essere attentamente discusse con il proprio specialista. Nei casi di ipotiroidismo si utilizza una terapia sostitutiva dell’ormone mancante con un ormone sintetico (viene prescritto in assoluta sicurezza a donne in gravidanza e bambini). La terapia per l’ipertiroidismo invece consiste nella somministrazione di farmaci anti-tiroidei, quando non vi sia indicazione a terapie cosiddette definitive (ad es. terapia chirurgica o radiometabolica). fonte:gvmnet.it

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