26 Aprile 2024, venerdì
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L’Italia è uno dei Paesi con meno suicidi al mondo: Campania e Calabria le Regioni esemplari

In Europa e nel mondo l’Italia e’ uno tra i Paesi a piu’ basso rischio di suicidio, anche se dal 2008, dopo un calo continuo, il numero di chi si e’ tolto la vita e’ tornato a crescere, in concomitanza con la crisi economica, soprattutto tra gli uomini in eta’ lavorativa. Ogni anno sono circa 4.000 le persone che si suicidano in Italia, pari a un tasso di 4,7 per 100mila abitanti, contro le 800mila persone e il tasso di 11,4 per 100mila registrati a livello mondiale. Secondo l’ultimo rapporto Osservasalute, c’e’ una grande variabilita’ dei tassi di mortalita’ per suicidio tra una regione e l’altra, che risultano molto alti in Val d’Aosta (13,06 per 100mila), nella provincia autonoma di Bolzano (12,52) e in Sardegna (11,31). I valori piu’ bassi invece sono stati registrati in Campania (4,51), Calabria (5,60) e Liguria (5,64). ”Un numero che pero’ non da’ conto del reale effetto del fenomeno sulla societa’ – scrivono Vichi e Ghirini – poiche’ alle vittime dirette del suicidio si deve aggiungere l’impatto del gesto su chi apparteneva alla rete di relazioni del suicida, e che necessitano a loro volta di sostegno”.Immagine correlata

Nel nostro Paese quello di togliersi la vita e’ un gesto piu’ maschile: gli uomini infatti rappresentano ormai i tre quarti dei decessi. Circa un terzo delle delle morti per suicidio avviene tra gli over 65enni. Tuttavia, i suicidi sono solo lo 0,2% del totale delle morti tra gli italiani ultra 70enni, mentre arrivano a rappresentare ben il 12% delle morti tra i giovani di 15-29 anni. In questa fascia d’eta’, cosi’ come si registra a livello mondiale, il suicidio e’ tra le prime tre cause di morte. Anche la scelta del metodo usato per mettere in atto il suicidio cambia a seconda del sesso. In Italia, circa la meta’ dei suicidi maschili avviene per impiccagione. Molti invece scelgono di buttarsi giu’ da un luogo alto o le armi da fuoco. Per le donne invece precipitazione e impiccagione sono i due metodi piu’ frequenti. Come interventi di prevenzione l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) indica il ridurre l’accesso ai mezzi utilizzati per uccidersi (pesticidi, sostanze tossiche, armi da fuoco e accesso a luoghi elevati), l’abuso di alcol e sostanze, seguire chi ha gia’ tentato il suicidio, e la formazione di medici, psicologi, infermieri, insegnanti e studenti.

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