28 Marzo 2024, giovedì
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Tav, scontro nel governo: il “no” si avvicina

Dopo un’escalation dei toni nello scontro tra M5s e Lega sulla Tav, con Alessandro Di Battista che è arrivato addirittura ad “invitare” Matteo Salvini a non insistere oppure “tornasse da Berlusconi e non rompesse i co…i”, e con Luigi Di Maio che ha ribadito più volte che il “discorso è chiuso”, alla fine ha deciso di intervenire il premier Giuseppe Conte, con una nota.Tav, fonti Mit: "Verso conclusioni molto negative" | Conte accelera: il no è vicino, Salvini rilancia con un "piano Marshall"

“Sulla Tav ho preso un impegno a nome del Governo: di procedere alla decisione finale non sulla base di sensibilità personali o di una singola forza politica – ha detto, provando a gettare acqua sul fuoco -. Il contratto di governo prevede una ‘revisione’ del progetto. Abbiamo interpretato questa clausola quale necessità di procedere all’analisi costi-benefici e di riservarci la decisione all’esito di questa valutazione finale che contemplerà tutte le implicazioni tecniche, economiche, sociali”. “Il Governo saprà assumersi la responsabilità politica di questa decisione nel rispetto e nell’interesse di tutti i cittadini. Renderemo trasparenti i risultati in modo che tutti gli italiani possano conoscere le motivazioni della nostra decisione”, ha concluso Conte.

In serata, però, il ministero dei Trasporti lascia trapelare anticipazioni sull’analisi costi-benefici, da cui emergerebbe che il saldo è fortemente negativo a carico della prosecuzione dell’opera. L’analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione, insomma, direbbe che l’opera “non conviene farla”. E’ questo il punto cardine del “no” del M5s all’infrastruttura, che rischia di minare la solidità del governo gialloverde.

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