27 hanno dato ampio sostegno al testo dell’accordo sulla Brexit che è pronto quindi per ricevere l’ok formale lunedì 19 novembre dai ministri al Consiglio affari generali . Lo rivelano fonti diplomatiche europee al termine della riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri. L’unico punto del testo ancora rimasto aperto riguarda l’eventuale estensione del periodo di transizione, che è ancora indicato con «20XX”». Gli ambasciatori non hanno lavorato su scenari alternativi dipendenti da eventuali sviluppi politici in Gran Bretagna.
Non si lavora a un piano B, è stato spiegato, anche perchè Bruxelles “non vuole creare ulteriore insicurezza” e “non possiamo influenzare” la situazione a Londra. Per l’eventuale estensione del periodo di transizione si è in in attesa di capire insieme a Londra quanto oltre il 31 dicembre 2020 i britannici possano immaginare di “sforare” per trovare una soluzione definitiva al confine irlandese senza che scatti il backstop.
Il futuro delle relazioni Ue-Gb
Il nodo si lega infatti anche ai contributi che la Gran Bretagna dovrà pagare al bilancio Ue 2021-2027 se si dovesse prolungare la transizione. La dichiarazione politica sulle relazioni future Ue-Gb non ha visto modifiche sostanziali nei suoi elementi principali, anche se questi pur restando generici (cooperazione stretta su difesa, sicurezza, clima, politica estera, commercio e così via) sono stati ulteriormente sviluppati.
Il testo finale conterà 20 pagine e verrà reso pubblico martedì, fanno sapere le fonti. L’Ue sta quindi procedendo a “completare tutti i passi necessari da parte sua” per arrivare pronta al vertice di domenica prossima dei Capi di Stato e di governo.
a cura di Giuseppe Cascella