26 Aprile 2024, venerdì
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Basilicata, acqua contaminata in mare, sigilli nell’impianto nucleare Itrec

La Procura di Potenza ha fatto eseguire stamani dai Carabinieri del Noe il sequestro “in via di urgenza” di tre vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico dell’impianto nucleare Itrec di Rotondella (Matera). Il sequestro e’ stato disposto per evitare che continui lo scarico nel mare Jonio di acqua proveniente dall’impianto.

Basilicata, acqua contaminata in mare, sigilli nell’impianto nucleare Itrec – le ipotesi di reato

La Procura ipotizza i reati di inquinamento ambientale, falsita’ ideologica, smaltimento illecito di rifiuti e traffico illecito di rifiuti. Ad ogni modo l’attivita’ di smantellamento del sito, gestito dalla Sogin, potra’ andare avanti. Il sequestro ha riguardato anche l’impianto “ex Magnox”, che si trova nella stessa area. Le indagini hanno preso avvio dopo il “grave stato di inquinamento ambientale causato da sostanze chimiche” in cui si trova la falda acquifera sottostante il sito nucleare. Sostanze usate per il riprocessamento di barre di uranio-torio custodite nella struttura. Dalle indagini emerso che l’acqua contaminata “non veniva in alcun modo trattata”: attraverso una condotta, “dopo aver percorso alcuni chilometri, si immettevano direttamente nel mare Jonio”.

Il sequestro preventivo di tre vasche di raccolta delle acque di falda e della condotta di scarico dell’ Itrec idi Rotondella (Matera) “non blocchera’ in alcun modo le attivita’ di decommissionamento del sito nucleare, che- fa sapere il Procuratore Capo Francesco Curcio-, pertanto, potranno e dovranno normalmente proseguire ma obblighera’ i responsabili dei siti – sotto la diretta vigilanza della Procura ad adottare le indispensabili misure a tutela dell’ambiente e della salute pubblica che fino ad oggi non erano state prese”

a cura di Gennaro Sannino

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