25 Aprile 2024, giovedì
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Alimentazione: Adi, cibi sani e fisico ossessioni sempre più al maschile

Cibi sani e forma fisica ossessioni sempre più al maschile. Ma i disturbi del comportamento alimentare riguardano trasversalmente diverse categorie di persone. In Italia, infatti, sono circa 800 mila gli adolescenti che praticano il ‘binge drinking’, ovvero l’abbuffata di alcol consumata al di fuori dai pasti e in un breve arco di tempo. Mentre sono circa 500 mila gli adulti che soffrono proprio di ortoressia, l’ossessione per il cibo sano, naturale, necessariamente dietetico e dosato a tutti i costi, con una netta prevalenza negli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). C’è poi una fetta della popolazione adulta sopra i trent’anni che soffre di bigoressia, ossessione dei muscoli e della forma fisica, anche in questo caso in voga soprattutto tra gli uomini.
Tre diversi disturbi per tre diverse tipologie di persone. Fenomeni allarmanti e preoccupanti su cui l’Adi, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica invita a riflettere in occasione della ‘VII Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla’ dedicata alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. “Le sindromi più frequenti di disturbo alimentare sono ormai molto lontane dai casi classici e più conosciuti di anoressia mentale, bulimia nervosa o disturbo da alimentazione incontrollata“, commenta Massimo Vincenzi, consigliere della Fondazione Adi e coordinatore del gruppo sui disturbi alimentari dell’associazione.
“Negli ultimi dieci anni – continua – sono comparsi nella popolazione adulta, soprattutto maschile, e giovanissima disturbi alimentari nuovi e con forme purtroppo estremamente severe e difficili da trattare. Patologie che se non riconosciute in tempo e non curate in modo appropriato possono diventare croniche, con conseguenti costi altissimi per l’individuo, per la famiglia e per la società“.
Tutti e tre i disturbi, spiegano gli esperti, hanno in comune l’elemento eccesso. Nel caso degli ortoressici si eccede nella rigidità degli schemi alimentari seguiti, nel consumo ossessivo di cibi salutari, nel conteggio delle calorie introdotte con il rischio di indurre gravi carenze nutrizionali. Nel caso della binge drinking il rischio di consumare dosi così elevate di alcol in un così ristretto intervallo di tempo può condurre a conseguenze letali, soprattutto per il cervello degli adolescenti, ma anche per il fegato con il rischio di gravissime epatiti acute alcoliche.
Mentre per i bigoressici la preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto fisico, per i muscoli e in generale per le forme del corpo porta a consumare steroidi nonché grandi quantità di proteine con il rischio di danni metabolici, renali, cardiovascolari. “Fino a circa 20 anni fa il rapporto tra l’incidenza dei disordini alimentari negli uomini e nelle donne era pari a 1 su 10, 1 su 15; dati più recenti suggeriscono che questo rapporto sia arrivato almeno ad 1 su 4“, precisa Vincenzi.
“Mode culturali pericolose focalizzate sull’aspetto fisico e su modelli alimentari ritenuti salutari – conclude – costituiscono fattori di rischio rilevanti e spiegano perché alcune categorie, in particolare all’interno di ambienti sportivi agonistici e non, siano terreno fertile per l’insorgenza di disturbi alimentari che esprimono in realtà un malessere identitario profondo. Un attento lavoro multidisciplinare per consentire una diagnosi precoce del disturbo e del suo trattamento, accompagnato da campagne di prevenzione intensive ed estese, particolarmente nel mondo dello sport, costituisce per la comunità scientifica un’esigenza prioritaria, non più prorogabile“.

a cura di Alessandra D’Agostino

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