26 Aprile 2024, venerdì
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Il gregario Luigi Mele si racconta:infanzia,sogni e la carriera nel ciclismo

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Un umile corridore: è con questa espressione che Luigi Mele,noto ciclista,ama parlare della sua carriera. Non un campione,poiché “campione si nasce, magari corridore si diventa”(come lui stesso afferma) ma il ruolo da gregario che ha caratterizzato la sua professione nell’ambito del ciclismo professionistico. Ospite della 16^ puntata di Giudicate Voi , Luigi Mele per parlare del libro “Il volo del gregario” firmato da suo figlio Silver Mele,giornalista sportivo. Con questa intervista rilasciata per il quotidiano “La Notte”,Luigi Mele si racconta per i nostri lettori.

26730804_337804260071457_2230069057164741945_n.jpgLuigi Mele,classe’37,noto ex ciclista. Con il libro intitolato “Il volo del gregario”,suo figlio Silver Mele ha tracciato le tappe fondamentali della sua vita e che con tanti sacrifici lo han condotto al successo.Chi è il gregario Luigi Mele? “E’ un bimbo che nasce in Calvi Risorta,un paesino in provincia di Caserta, con l’aspirazione e la voglia di diventare un corridore ciclista. Un giovanotto vispo che non appena ha la possibilità in inforcare una bicicletta ,anche appoggiata al muro di qualcuno in sosta dal barbiere se ne “impossessava” e poi ,al termine della scorribanda ,la riponeva lì dove l’aveva trovata. La bicicletta rappresenta per me una passione innata, sin da quando ho avuto la cognizione di vivere.”

L’autore, nonché suo figlio Silver Mele ha saputo delineare i confini di una storia,la sua,che lui ha vissuto da un certo periodo in poi: nel raccontare i fatti è stato fedele alla sua storia e quindi alla realtà oppure lei,se potesse,cambierebbe qualcosa?”Le dirò,è una domanda che mi pongo spesso ma posso assicurare che se nascessi da capo ripercorrerei la stessa strada. Anche se non sono diventato un campione rifarei comunque tutto quello che ho fatto perché ci ho messo passione ed ogni volta la voglia di arrivare. Il mio obbiettivo era quello di diventare ciclista professionista poi da lì la mia carriera ha fatto il suo corso”

Con la sua storia lei è considerato il perno principale della 16^puntata di Giudicate Voi: sogni e valori cosa è cambiato dal dopoguerra ad oggi?”Ebbene, ho avuto la fortuna di assistere alla fine del ciclismo pioneristico e l’inizio di quello moderno. In un certo senso ho preso parte all’inizio di quella evoluzione meccanica ed anche alimentare per tenere bene il fisico e sostenere gli sforzi da compiere durante le gare. Durante la mia carriera ho avuto l’onore di incontrare grandi ciclisti come ad esempio il francese Jacques Anquetil. Ripeto, anche se non sono diventato campione la mia soddisfazione è aver affiancato i campioni del ciclismo e posso assicurare ai lettori che sono stati grandi campioni qualcosa di differente da noi che eravamo umili corridori. Comunque,per ritornare alla sua domanda, la gioventù di oggi è mondo a parte. Io ad esempio,non imporrei mai ad un figlio di seguire la mia strada o obbligarlo ad altre scelte: certo è il dovere di ogni genitore di informarlo sui pro e i contro della sue scelte,per il resto,è giusto che ognuno segua la propria strada per realizzare il sogno”

a cura di Maria Parente

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