26 Aprile 2024, venerdì
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Bollo, quota alla Sicilia

La regione Sicilia ha diritto alla sua quota di gettito derivante dall’incremento dell’imposta di bollo e incassato dallo Stato. Ma solo per l’anno 2013. Destinare integralmente le somme all’erario per finalità di carattere generale è lesivo dell’autonomia finanziaria prevista dallo statuto speciale siciliano. Questo il verdetto della Consulta, che con la sentenza n. 145/2014 di ieri ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 7-bis, commi 3 e 5 del dl n. 43/2013.
Il decreto emergenze, infatti, aveva elevato la misura delle marche da bollo da 1,81 a 2 euro e da 14,62 a 16 euro. Il maggior gettito derivante da tale intervento sarebbe stato utilizzato dallo Stato nel 2013 per interventi di politica economica e dal 2014 al 2019 per finanziare la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo.
Secondo la regione Sicilia, tuttavia, tale previsione risultava in contrasto con le norme del proprio statuto speciale. Quest’ultimo, pur riconoscendo la spettanza alla regione di tutte le entrate tributarie riscosse nell’ambito del suo territorio, non contempla le «nuove entrate tributarie il cui gettito sia destinato con apposite leggi alla copertura di oneri diretti a soddisfare particolari finalità contingenti o continuative dello Stato».

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