26 Aprile 2024, venerdì
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Processo telematico: aiuti per i giovani avvocati

Il 30 giugno partirà il processo civile telematico, un passaggio molto importante per il sistema giustizia. Ma le questioni aperte sono ancora molte, come rilevato di recente anche dall’Oua. Così viene salutata con favore l’iniziativa della Cassa forense di fornire aiuti, soprattutto per i giovani avvocati, per adeguarsi all’entrata in vigore dell’ obbligatorietà del processo civile telematico. Si tratterà di un risparmio quantificabile in 400 euro per adeguare gli studi alla digitalizzazione. 

La task force
Digitalizzazione che è “una strada obbligata per un paese moderno, noi vogliamo dare un contributo fattivo alla realizzazione di questo obiettivo”, come evidenziato qualche giorno fa dal presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano, durante il convegno organizzato dal Consiglio nazionale forense a Roma per discutere di sviluppo digitale e Processo Civile Telematico. 

“Assieme al Cnf abbiamo deciso di predisporre una task force per aiutare gli avvocati in questa fase di transizione che rivoluzionerà la giustizia civile rendendola più snella ed efficiente – ha spiegato Luciano – in pratica siamo pronti a mettere a disposizione le nostre risorse per abbassare il più possibile, se non azzerare completamente, il costo che ogni professionista dovrà sostenere per adeguarsi alle nuove regole, almeno per il primo anno. 

I risparmi
Quantificando, si tratta di far risparmiare ai colleghi all’incirca 300/400 euro, un aiuto concreto soprattutto per gli avvocati più giovani alle prese con le difficoltà dell’avviamento professionale. Il primo passo sarà indire una gara per affidare a una software house la messa a punto dei servizi informatici per la gestione delle pratiche legali”.

“Per Cassa forense si tratta del primo di una serie di interventi di welfare attivo su cui il nuovo Consiglio di Amministrazione sta lavorando dall’inizio del suo mandato – ha concluso il Presidente dell’Ente – sono convinto che il compito delle casse private non sia solo quello di erogare pensioni e fornire assistenza, ma anche quello di affiancare i professionisti attraverso politiche di sostegno al reddito e formazione”. 

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