26 Aprile 2024, venerdì
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Dl lavoro, ok della camera

Dopo aver incassato la terza fiducia, il decreto lavoro è stato approvato in via definitiva dall’Aula della Camera con 279 voti a favore e 143 voti contrari. Il provvedimento diventa quindi legge. Il decreto mantiene l’impostazione originaria data dal premier Matteo Renzi e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, cioè quella di rendere più facile il ricorso ai contratti a termine e all’apprendistato con l’obiettivo, sostiene l’esecutivo, di “rilanciare l’occupazione”. Tesi contestata dalle opposizioni che ritengono le misure un’ulteriore  spinta alla precarietà. Il testo iniziale è stato confermato nella parte in cui innalza da 12 a 36 mesi la durata dei contratti a termine senza il requisito della causalità; ma le proroghe possibili nei 36 mesi scendono da otto a cinque. Retromarcia invece, rispetto al risultato raggiunto in prima battuta a Montecitorio, sull’obbligo di assunzione per chi non rispetta il tetto del 20% di contratti a termine sull’organico a tempo indeterminato dell’azienda: se sforano la soglia i datori di lavoro dovranno pagare una multa tra il 20% e il 50% della retribuzione del lavoratore.

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