16 Aprile 2024, martedì
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Accertamenti sulla Voluntary

Per la voluntary disclosure accertamenti con le vecchie regole. In attesa che governo e parlamento traccino la strada da seguire per disegnare la nuova procedura di regolarizzazione dei capitali all’estero, chi ha già presentato domanda ai sensi dell’ex articolo 1 del dl n. 4/2014 (poi stralciato) va avanti con quest’ultimo. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l’Agenzia delle entrate sta procedendo con la lavorazione delle istanze già presentate nei mesi scorsi. Una volta emesso l’avviso di accertamento, per poter avvalersi degli effetti premiali della sanatoria, bisogna pagare entro al massimo 60 giorni. Ma i contribuenti che si sono autodenunciati sperano in una norma transitoria che consenta loro di poter accedere alle eventuali agevolazioni di futura emanazione. Sia in termini di costo complessivo della procedura, sia in termini penali e antiriciclaggio. E per arrivare «puliti» all’appuntamento con Unico 2014, quando cioè dovrà essere correttamente compilato il quadro RW riferito all’anno 2013 (non sanabile con l’autodenuncia spontanea), la procedura rischia di trasformarsi in una corsa contro il tempo. 
La nuova voluntary, attualmente contemplata in due diversi disegni di legge depositati alla camera, potrebbe prevedere infatti una semplificazione nel calcolo del quantum dovuto al fisco: non più un dettaglio analitico sui rendimenti conseguiti anno per anno, bensì un’aliquota fissa al di sotto di determinate soglie. La forfetizzazione potrebbe portare un costo più basso della procedura in sé, ma anche semplificare notevolmente il lavoro dei professionisti che assistono i contribuenti, alleggerendo quindi la parcella a carico del cliente. Conseguenze identiche a quelle di un’eventuale di riduzione dei periodi d’imposta accertabili (per esempio passando dagli attuali 10 a un massimo di 6, come previsto dalla proposta Capezzone).

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