28 Marzo 2024, giovedì
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“Speziale libero, Marchionne dimettiti”. Lotta in una sola t-shirt a Pomigliano

“Speziale libero, Marchionne dimettiti”. La lotta in una sola t-shirt a Pomigliano. Che ci fanno decine di operai con la t-shirt inneggiante a “Speziale libero” (l’ultra responsabile della morte dell’agenteRaciti) davanti ai cancelli Fiat di Pomigliano d’Arco? Vorrebbero esprimere la legittima protesta per chiedere il ritorno al tempo pieno lavorativo dei 300 addetti in cassa integrazione da 6 anni al reparto logistico di Nola. Peccato che la t-shirt finisca solo per accomunarli a quei i tifosi che, dopo la “performance” del capo-ultras napoletano Genny ‘a Carogna durante l’assurda finale di Coppa Italia di Roma, hanno deciso di indossare la sua stessa maglietta.

Quella esibita a Pomigliano esibisce una postilla sindacale: “Marchionne dimettiti, il tuo piano Fiat è un bluff”, riferita al recente annuncio dell’ambizioso piano industriale e di imponenti investimenti da qui al 2018. E’ un piano criticabile, lo ha fatto il Wall Street Journal, lo hanno fatto gli investitori che hanno espresso le loro riserve nelle piazze finanziarie. Cosa c’entra Speziale? Il cortocircuito che collega la fabbrica allo stadio produce di questi abbagli, con un capo d’industria assimilato a un assassino patentato secondo le nostre leggi.

Oltre alle t-shirt (dove il Viva Speziale è allegoria di un “muoia Marchionne”), si sono visti anche manifesti con fotomontaggio della testa dell’ad di Fiat sul corpo del famigerato Genny con sotto la scritta a caratteri cubitali “Marchionn, chi è ‘a Carogna?“: una volta si sarebbe parlato di imbarbarimento del linguaggio politico-sindacale, oggi dobbiamo inchinarci a una dialettica affinata nelle curve degli stadi, modellata sugli slogan dei capi-ultras, asservita ai codici della violenza.

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