25 Aprile 2024, giovedì
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Amazon sfida anche Ups

Il futuro di Amazon è ben in vista in un parcheggio di San Francisco. Amazon sta testando, vicino al Candlestick Park chiuso di recente, la propria rete di consegne per l’ultimo miglio, ovvero l’ultima parte del viaggio di un pacco in arrivo al consumatore. Furgoni carichi di pacchi di Amazon e guidati da appaltatori, controllati dalla stessa società, partono per consegnare la merce nella città di San Francisco.

Anche a Los Angeles e New York si stanno preparando a fare lo stesso. Poter consegnare direttamente i propri pacchi darà a Amazon, che durante il periodo natalizio subisce forti ritardi nelle consegne, più controllo sulle vendite e la possibilità di contenere le spese di spedizione, che dal 2009 incidono ogni anno come percentuale delle vendite. Amazon ha segnalato un altro trimestre di utili scarsi proprio nel momento in cui le vendite sono aumentate del 23% arrivando a 19,74 miliardi di dollari. I costi di spedizione sono cresciuti del 31% insieme a quelli per il cloud computing e per altre iniziative. Gli utili del primo trimestre sono stati di 108 milioni di dollari, superiori agli 82 milioni dell’anno precedente. Le nuove operazioni di consegna avvicineranno Amazon al santo Graal dell’e-commerce: consegnare la merce lo stesso giorno dell’acquisto, offrendo agli acquirenti una ragione in più per non andare ai negozi fisici. Grazie ai propri mezzi di trasporto, Amazon potrebbe offrire consegne a tarda ora o a orari specifici. Questa decisione è un avvertimento a società come Ups, FedEx e allo stesso U.S. Postal Service, che al momento consegnano la maggior parte dei pacchi di Amazon. Ed è anche una sfida per Wal-Mart, eBay e Google, che stanno a loro volta testando servizi di consegne. Dopotutto, una rete di consegne potrebbe trasformare Amazon da rivenditore online a azienda di logistica full-service che consegna merce per altri, riferiscono alcuni ex manager di Amazon, secondo cui questo passo potrebbe però avvenire in un futuro. Questa gestione delle consegne è un grande passo per le ambizioni della più grande azienda americana di e-commerce, che si è ampliata in campi come video, set-top box per tv via web e presto anche smartphone, tra le altre cose. Non è chiaro se Amazon raggiungerà tutti i suoi obiettivi. Ups, fondata nel 1907, ha un vantaggio lungo più di un secolo. Gli analisti affermano che per Amazon sarà difficile uguagliare l’efficienza di Ups o FedEx nei mercati statunitensi, semplicemente perché consegnerà un minor numero di pacchi in un’area più vasta. Amazon ha lanciato lo scorso anno cautamente la sua rete di consegne negli Stati Uniti, mettendo sui pacchi etichette con scritto «AMZL» e «AMZN_US.» Gli addetti al servizio clienti e gli ex impiegati dichiarano che questi codici indicano la rete interna di consegne Amazon. I clienti che hanno ricevuto i pacchi hanno riferito di aver notato un diverso processo di tracking, senza alcun riferimento a uno spedizioniere esterno. Il prossimo in lizza per Amazon è Treasure Island, una lingua di terra artificiale nella Baia di San Francisco. Amazon sta valutando l’affitto di un’area sull’isola per ospitare i rimorchi e i camion per le consegne, secondo una persona a conoscenza dei fatti. Da lì, i mezzi verrebbero inviati a San Francisco, probabilmente a tarda notte e la mattina presto quando il traffico è meno intenso e per disturbare un minor numero di residenti. Pubblicando alcune offerte di lavoro sul sito internet, Amazon ha dato qualche anticipazione sulla rete di consegne. «Amazon sta crescendo più velocemente di Ups e FedEx, che si occupano della consegna della maggior parte dei nostri pacchi. A questa velocità, non possiamo continuare ad affidarci unicamente alle soluzioni fornite attraverso i provider di servizi tradizionali, altrimenti la nostra crescita sarà limitata, i costi aumenteranno e l’innovazione delle possibilità di consegna sarà ostacolata. L’ultimo miglio è la soluzione a questo. Si tratta di un programma che rivoluzionerà il modo in cui la merce è spedita a milioni di consumatori». Come preludio alle operazioni di consegna negli Stati Uniti, Amazon ha testato una rete di consegne nel Regno Unito. «Abbiamo creato le nostre proprie reti di consegna veloci dell’ultimo miglio nel Regno Unito, dove i corrieri commerciali non potrebbero sostenere i nostri volumi», ha dichiarato il ceo Jeff Bezos nella sua lettera annuale agli azionisti all’inizio di questo mese, «ci sono molte altre novità in arrivo». Solitamente Amazon usa piccoli corrieri per consegnare pacchi con la dicitura «Amazon Logistics» e di recente ha ottenuto un’opzione di investimento in Yodel, servizio di consegna pacchi britannico. Dave Clark, vicepresidente di Amazon delle operazioni internazionali, ha dichiarato a novembre che la società userà a Londra i propri mezzi di trasporto per al consegne domenicali.

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