20 Aprile 2024, sabato
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Obama oggi vede Papa Francesco, Napolitano e Renzi

Il presidente americano Barack Obama è a Roma. In ritardo rispetto al previsto, l’Air Force One, proveniente da Bruxelles, è atterrato ieri sera allo scalo di Fiumicino intorno alle 21.15. Ad accogliere Obama all’aeroporto l’ambasciatore statunitense in Italia John Phillips e l’omologo presso la Santa Sede, Kenneth F. Hackett. Nella capitale è tutto pronto per accogliere il presidente degli Stati Uniti, di rientro dal vertice Usa-Ue. A Roma Obama non ha al fianco la moglie Michelle, che dopo aver concluso una visita di una settimana in Cina, è ripartita oggi alla volta degli Stati Uniti.

Le misure di sicurezza Rigidissime le misure di sicurezza nella capitale. Il servizio americano che si occupa della protezione del presidente Usa è attivo da giorni. Ma anche la macchina di prevenzione della questura è in campo con l’impiego complessivo previsto di un migliaio di uomini, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e forestale dispiegati tra Campidoglio, Palazzo Chigi, Vaticano, Quirinale, Villa Madama e Villa Taverna la residenza dell’ambasciatore americano, dove Obama risiederà durante il soggiorno romano. A Villa Taverna la stanza che ospiterà Obama è stata già controllata, sigillata ed isolata dagli addetti alla sicurezza della Casa Bianca.

Tiratori scelti sui palazzi Gli artificieri sono stati mobilitati con le unità cinofile per passare al setaccio l’itinerario del presidente, che incontrerà Papa Francesco in Vaticano, poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale, dove pranzerà, ed il premier Matteo Renzi a Villa Madama. Infine, nel pomeriggio, visiterà il Colosseo. Tutte le tappe della visita del Presidente Usa, e le rispettive aree circostanti, saranno chiuse e presidiate. L’auto presidenziale si troverà al centro del corteo di macchine, tra la scorta personale ed il cerimoniale. Sui palazzi saranno appostati i tiratori scelti e tutto l’iter sarà monitorato anche con un elicottero. Gli agenti di polizia, con unità cinofile e dalle squadre antisabotaggio, ispezioneranno i numerosi cunicoli e tombini nei pressi di obiettivi sensibili, soprattutto nelle vicinanze delle sedi diplomatiche, in particolare dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.

Colosseo off limits

L’Anfiteatro Flavio sarà off limits per l’intera giornata, con accesso sbarrato ai visitatori e l’intera area circostante interdetta al pubblico. Nel suo tour storico, Obama sarà accompagnato da un professionista della Sovrintendenza archeologica di Roma, che gli illustrerà la storia e l’architettura dell’Anfiteatro Flavio mentre il presidente degli Stati Uniti percorrerà gli anelli del monumento simbolo di Roma. Dunque via turisti, soppresse le antistanti fermate bus, sbarrata l’omonima fermata metro, via i camion bar e i “gladiatori”, i figuranti tanto amati dai turisti. Una vasta area attorno al Colosseo diventerà zona rossa: dai Fori Imperiali fino all’inizio di via Labicana, compresa l’area pedonalizzata. Vigilato in particolare sarà il parco di Colle Oppio che sorge di fronte al Colosseo.

Domani gli incontri con il Papa, Napolitano e Renzi L’agenda istituzionale di Barack Obama, prevede domani dalle 10 alle 11.30 circa, l’incontro in Vaticano con Papa Francesco. Intorno alle 12 l’incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (definito dall’ambasciatore Usa John Phillips «una roccia per l’Italia»), dedicato ai principali temi internazionali. Poi il faccia a faccia del presidente Usa con il premier Matteo Renzi, a Villa Madama: l’arrivo è previsto intorno alle 14.30, con una conferenza stampa congiunta intorno alle 15.30. A chiudere la giornata romana del presidente Usa la “passeggiata” al Colosseo. Obama ripartirà e con l’Air Force one la mattina del 28 marzo. Obama ha fatto sapere di non vedere l’ora di conoscere nel dettaglio gli sforzi e i provvedimenti che il governo italiano sta mettendo in campo per blindare i conti, rilanciare una crescita ancora asfittica e contrastare la drammatica disoccupazione giovanile. Ma anche garantire quella stabilità politica da sempre invocata dagli Stati Uniti, che continuano a considerare l’Italia uno strettissimo ed affidabile alleato.

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