29 Marzo 2024, venerdì
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Roma, la principessa Hortensia Chigi truffata dal gioielliere

E’ scomparso nel nulla dopo essersi impossessato di 14 gioielli di proprietà di Hortensia Chigi, discendente di una delle più influenti famiglie nobiliari romane.

Un colpo da migliaia di euro per il quale Carlo Mancini, gioielliere incensurato, è stato condannato a quattro mesi di reclusione dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma. L’imputato, accusato di appropriazione indebita, è irreperibile dal 2009 e al momento nessuno sembra avere informazioni utili ad indicare il luogo dove avrebbe trovato riparo.

Scrive Riccardo Di Vanna sul Messaggero:

Per mettere in piedi la sua macchinazione, l’imputato avrebbe sfruttato il consolidato rapporto d’amicizia ventennale con la vittima, tradendone la fiducia con consumata disinvoltura. Nell’aprile del 2009, dopo aver ceduto la sua storica attività commerciale, in pieno centro cittadino, l’uomo contatta la donna per proporgli un affare. Il gioielliere racconta di essere in procinto di partire per gli Stati Uniti e si dice sicuro di poter ricavare oltre oceano un piccolo patrimonio dalla vendita dei preziosi della nobildonna.

«In America, tutti hanno letto i romanzi di Dan Brown – avrebbe detto Mancini alla Chigi – e in quei libri compare il nome di Agostino Chigi. Posso usare il tuo cognome per piazzare la merce». Una proposta alla quale, di fronte all’insistenza dell’imputato, la donna decide di aderire privandosi di alcuni pezzi pregiati ormai non più di suo gusto. L’imputato, esperto nel settore, butta giù una valutazione sommaria dei preziosi, stimandoli complessivamente in 43 mila dollari. Si tratta di bracciali in oro tempestati di rubini, zaffiri e turchesi; anelli di brillanti e orecchini. Merce che, una volta venduta, avrebbe dovuto fruttare a Mancini il dieci percento dell’incasso.

Passato qualche tempo senza ricevere notizie dal gioielliere, la donna, insospettita, avvia qualche timida ricerca. Rintracciato, il gioielliere si scusa sostenendo di aver avuto un contrattempo legato allo stato di salute della madre e poi scompare di nuovo nel nulla. Solamente nel settembre del 2009, dopo vari garbati tentativi andati a vuoto, la Chigi riesce a stabilire un ultimo contatto con l’imputato.

Una mail inviata dalla casella di posta dell’uomo, scritta in terza persona, avvisa la signora di una disgrazia: il commerciante, ormai arrivato a Los Angeles, è stato rapinato e si trova in ospedale. Poi, dell’uomo e dei gioielli più nessuna notizia (…)

 

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