26 Aprile 2024, venerdì
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Alberghi contro Expedia e Booking: “Dettano prezzi, non possiamo abbassarli”

“Non possiamo abbassare i prezzi dei nostri alberghi”, denunciano gli albergatori. Il motivo? Sparirebbero da portali come Booking ed Expedia, cioè i portali a cui la maggior parte dei viaggiatori si rivolgono per trovare e prenotare alberghi online.
Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, spiega a Fabio Savelli:

“i due maggiori portali di ricerca di alberghi Booking.com ed Expedia.com come due portieri/intermediari troppo ingombranti che con la loro straordinaria indicizzazione su Google sarebbero capaci di porre un limite alla concorrenza usando una serie di vincoli inseriti all’interno del contratto di accordo che ogni struttura ricettiva firma per comparire tra le segnalazioni di queste agenzie online”.
Se i portali su Internet sono il mezzo più usato per trovare camere,
“pochi sanno però che le strutture ricettive per comparire su questi Olta (on line travel agencies) firmano un contratto che vincola loro a riconoscere ovviamente una commissione (che ormai raggiunge il 30% del prezzo finale pagato dal cliente) ma soprattutto impedisce agli albergatori di praticare prezzi più bassi di quelli comunicati a questi due portali pena l’estinzione del contratto e quindi sostanzialmente la sparizione da Google (clausola di parity rate). «E’ come se avessimo perso anche il diritto al nostro nome – dice Nucara – perché le agenzie online hanno una tale forza di indicizzazione che impedisce a noi di replicarla sui siti degli alberghi. Riconosciamo che abbiamo delle lacune ma qui siamo di fronte a due potenze di fuoco in grado di monopolizzare la Rete di per sé teoricamente aperta e concorrenziale»”.
E anche i portali di comparazione dei prezzi online Trivago e Kayak, spiega Nucara, sono a rischio di conflitti d’interessi proprio perché controllati da Booking ed Expedia:
“«Sarà un caso ma entrambi sono controllati dalle stesse società a monte di Booking.com ed Expedia e abbiamo la netta sensazione che nel caso volessimo praticare un prezzo inferiore al cliente rispetto a quello comunicato alle agenzie online l’alt sarebbe immediato»”.
Ora Federalberghi si è rivolta all’Antitrust contro le Olta, online travel agencies, affinché alcune cluasole nei contratti siano annullate:
“«clausole vessatorie che i portali di prenotazione impongono agli hotel e assoggettando le imprese a un regime di commissioni sempre più gravoso». Nel mirino soprattutto la parity rate che andrebbe a tutto svantaggio dei consumatori finali. La morale che si può ricavare- secondo l’accusa – allora potrebbe essere questa: cari clienti trovate su Booking. com l’albergo che vi piace, prendete il numero di telefono e chiamate contrattando un prezzo più basso. Se vi riesce avrete risparmiato voi e forse anche chi è dall’altro lato della cornetta”.

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