25 Aprile 2024, giovedì
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Fitto vuole stravincere alle europee

È la sua occasione per rientrare al centro della scena politica, o perlomeno al centro del partito. Ma soprattutto è l’occasione per dimostrare la propria forza e il proprio peso elettorale a chi con i voti non s’è mai confrontato, come Giovanni Toti. L’ex ministro Raffaele Fitto, plenipotenziario di Forza Italia in Puglia, sta seriamente pensando di candidarsi alle elezioni europee di fine maggio. Non certo per una poltrona a Bruxelles o Strasburgo, quella proprio non gli interessa, gli basta sedere alla Camera dei deputati a Roma. Appena eletto al Parlamento europeo, rinuncerebbe immediatamente allo scranno. L’obiettivo, squisitamente politico, è un altro: dimostrare a tutti, a partire dal capo indiscusso Silvio Berlusconi, il proprio valore. E farlo a suon di voti, così da poter sedere al tavolo dei maggiorenti di Fi da una posizione di forza soprattutto nei confronti del nuovo pupillo berlusconiano, quel Toti che nonostante qualche chilo di troppo, un viso bonario e nessuna esperienza politica, ha messo all’angolo Fitto, da anni fedelissimo di Silvio che ha strenuamente difeso nei durissimi giorni della scissione degli alfaniani. Non è un caso dunque se l’ex governatore pugliese stia lavorando da tempo a un programma molto ambizioso per le elezioni del Parlamento europeo: tentare di raggiungere le 300mila preferenze in tutto il Sud, considerando che la macrocircoscrizione comprende Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Molise e Abruzzo. Alle consultazioni europee del 1999 Fitto si fermò a 127mila consensi personali, secondo solo al Cav. che superò quota 600mila. Cinque anni fa non era candidato per l’Europa, e dietro a Berlusconi con 713mila preferenze c’era la foggiana Barbara Matera con 130mila. Quest’anno, salvo sorprese dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, l’ex premier non potrà essere in corsa come capolista in tutte le circoscrizioni per via della condanna definitiva per frode fiscale confermata dalla Cassazione. L’assenza di Berlusconi dalla scheda elettorale apre così un’autostrada per Fitto, il quale infatti ha iniziato a prendere contatti nel Mezzogiorno con i maggiorenti locali del partito. Vuole esserci, e vuole esserci per stravincere. Il suo piano non fa una piega: mostrare i muscoli rastrellando un numero spropositato di voti, da riversare poi sul tavolo delle trattative interne a Fi così da poter avviare il braccio di ferro interno con Toti da una posizione di estrema forza. D’altronde, il nuovo consigliere politico è stato scelto da Berlusconi non certo per meriti elettorali, è un uomo d’azienda, ex direttore di Tg4 e Studio Aperto, una creatura di Mediaset. Fitto è una macchina da guerra elettorale, e i suoi voti a Berlusconi li ha sempre portati. Motivo per cui una volta marginalizzato dopo l’arrivo di Toti, ha fatto di tutto insieme a Denis Verdini per scongiurare la nomina del giornalista a coordinatore unico. Il quale infatti s’è dovuto accontentare del ruolo di consigliere politico. Chissà cosa succederà dopo che Fitto sipresenterà a Palazzo Grazioli o ad Arcore con in tasca 300mila preferenze o giù di lì. Sempre che succeda.

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