Se gli italiani per decidere cosa comprare si rivolgono sempre di più ai canali digitali, informandosi sul web dal pc, o comparando i prezzi sullo smartphone mentre sono fuori casa, ci sono settori in cui gli stessi consumatori si rivolgono ancora ai mezzi tradizionali. Un esempio su tutti è il volantino cartaceo, che regna incontrastato quando si tratta di fare la spesa al supermercato, o la moda e l’abbigliamento, per il quale l’esperienza nel punto vendita fisico è ancora centrale.
Chiaramente stiamo parlando in generale di un consumatore sempre più multicanale, come sottolinea l’indagine dell’Osservatorio Multicanalità 2013, condotta da Nielsen, Connexia e dalla School of Management del Politecnico di Milano, basandosi su un campione di individui che si sono connessi a internet nell’ultimo anno (31,5 milioni, pari al 60% della popolazione di riferimento). Dalla ricerca emerge che ormai il 50% è multicanale, con il 78% dei consumatori che pensa che la rete sia la fonte principale per la ricerca di informazioni su prodotti e servizi, mentre sono 3,7 milioni quelli che hanno effettuato almeno dieci acquisti online in un anno, con una crescita delle attività di e-commerce da dispositivi mobili (l’11% da smartphone, superando così il tablet, utilizzato dal 10%). Tendenze, queste, che sarebbero confermate anche da un’indagine della società di consulenza PwC diffusa sempre ieri, secondo cui il 12% degli italiani acquista da device mobili e il 47% usa i social media per seguire un brand e per scoprirne di nuovi.
Tuttavia, non per tutti i tipi di prodotti ci si comporta nelle stesso modo. «Abbiamo notato un’incidenza asimmetrica della multicanalità sui diversi settori», spiega Christian Centonze, targeting e segmentation manager di Nielsen. «Da una parte abbiamo l’elettronica di consumo e i servizi, bancari, assicurativi, utility e telefonia, che sono estremamente digitalizzati. L’impatto è tale da imporre a chi compete in questi settori un ripensamento complessivo che spazia dalla ridefinizione del ruolo dei punti vendita fisici alla costruzione di una value proposition in grado di sfuggire a una competizione meramente di prezzo».