29 Marzo 2024, venerdì
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I 38 Km di linea ferroviaria che tengono separati il sud Italia dall’Europa

labbate-giuseppe_0Il deputato pugliese De Lorenzis (M5S) presenta una risoluzione in Commissione Trasporti alla Camera per il raddoppio delle “tratte imbuto” lungo la dorsale adriatica

Nel dicembre 2012, la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato i tracciati delle reti trans-europee di trasporto (TENT), tra cui il nuovo corridoio Baltico-Adriatico che, partendo dall’Europa nordorientale, raggiunge Trieste, Venezia e Ravenna. Diviene, dunque, prioritario nonché strategico il potenziamento della dorsale adriatica compresa tra Bari e Ravenna che garantirebbe quella connessione transeuropea al sud Italia con vantaggi sia per i passeggeri sia per il commercio. La “direttrice adriatica”, che si sviluppa in massima parte lungo la costa orientale italiana da Bologna a Lecce/Taranto, collega il nord Italia con il centro Europa, con il sistema dei porti meridionali (Brindisi, Taranto, Gioia Tauro) e costituisce parte integrante del sistema dei corridoi merci di interesse europeo denominati “Rete Terfn” (Trans European Rail Freight Network). “Sono passati oltre 10 anni dalle prime richieste di VIA per realizzare il raddoppio dei 37 km della linea ferroviaria tra Termoli (CB) e Lesina (FG) ed il kilometro a nord della stazione di Ortona (CH) – dichiara il deputato pugliese Diego De Lorenzis (M5S) – Non è più possibile aspettare oltre. L’imbuto, che si crea su questa tratta, condanna all’isolamento il sud Italia”.

È incredibile che si spendano miliardi per costruire ferrovie inutili come il TAV in Val di Susa mentre la normale ferrovia adriatica, che unisce il nord al sud della penisola, rimane ancora a binario unico, risultando un vero e proprio collo di bottiglia della linea – continua il parlamentare del MoVimento 5 Stelle che ha presentato una risoluzione in Commissione Trasporti per impegnare il Governo ad una risoluzione della problematica, garantendo così l’efficienza ferroviaria anche sulla linea adriatica – Il solo raddoppio di queste tratte avrebbe come effetto immediato l’aumento della velocità massima e della potenzialità della linea, una riduzione dei costi dell’uso dell’infrastruttura con un migliore coordinamento delle attività di circolazione dei treni nonché di manutenzione delle infrastrutture stesse, il miglioramento della circolazione conseguente la riduzione dei tempi di percorrenza della tratta, un servizio più puntuale ed efficiente per i cittadini”. “Come MoVimento 5 Stelle non solo auspichiamo una veloce realizzazione del raddoppio dei binari sulla tratta adriatica, ma teniamo a precisare che le soluzioni progettuali dovranno esser rispettose dei vincoli ambientali, archeologici, idrogeologici e delle peculiarità del territorio” afferma De Lorenzis (M5S).

La risoluzione del deputato del MoVimento 5 Stelle impegna il Governo a voler considerare prioritario il raddoppio della dorsale adriatica, adoperandosi per inserirlo quanto prima tra le opere strategiche indifferibili e per stabilire, entro 90 giorni, la pianificazione e il cronoprogramma della realizzazione dell’opera. Viene richiesto, inoltre, di prendere tutti i più stringenti accorgimenti contro i problemi legati al dissesto idrogeologico del territorio e, infine, di permettere ai cittadini di monitorare e controllare, mediante un apposito sito web, quali aziende saranno coinvolte e l’importo economico dei lavori, dei conferimenti e dello smaltimento dei materiali provenienti dagli scavi ed i rifiuti prodotti. “Solo il controllo della cittadinanza potrà garantire una procedura rispettosa delle necessità umane e dell’ambiente, il “controllo popolare” potrà realizzarsi solo se si garantirà la trasparenza nei processi decisionali ed esecutivi dell’opera anche grazie all’utilizzo di internet” conclude De Lorenzis (M5S).

Ufficio Stampa

on. Giuseppe L’Abbate

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